Pantini (Nomisma), ‘Da industria alimentare 30 mld valore aggiunto’

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Roma, 24 set. (Adnkronos/Labitalia) – “Al 31 dicembre 2019 l’industria alimentare, prima dell’emergenza coronavirus, ha garantito 30 miliardi di euro di valore aggiunto, e cioè la capacità di creare ricchezza, rappresentando la terza industria più importante nel manifatturiero, dopo quella metalmeccanica e quella dei macchinari”. Lo ha detto Denis Pantini, responsabile agroalimentare Nomisma, presentando oggi il rapporto ‘L’industria alimentare italiana oltre il Covid-19 – Competitività, impatti socio-economici, prospettive’ redatto da Nomisma per Centromarca e Ibc.

E Pantini ha sottolineato che “l’industria alimentare ha la percentuale più alta di under 40 impiegata nelle imprese, il 35% degli occupati nelle imprese alimentari sono donne, una percentuale più alta di quella media nel manifatturiero che è al 26%”, spiega ancora Pantini.

Pantini ha ricordato che l’industria alimentare negli “ultimi 10 anni è riuscita a sostenere l’economia del paese sia rispetto all’export, che il valore aggiunto e l’occupazione. Siamo quinta potenza mondale a livello esportativo. Leader mondiali nell’esportazione di pasta, passata di pomodoro e salumi, e siamo tra i primi anche nell’olio d’oliva e nei formaggi. Tutto ciò nonostante il gap dimensionale, basti pensare che 9 imprese su 10 hanno meno di 10 addetti. Avere spalle più grandi e una struttura dimensionale più ampia sono condizione per vincere sui mercati internazionali”, conclude Pantini.

Per l’emergenza Covid-19 “dalla nostra indagine emerge che 6 aziende dell’industria alimentare su 10 stimano un calo del fatturato per l’anno in corso, e per il 15% di esse ci sarà una forte riduzione”.

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