Lombardia: premio ‘Rosa Camuna’ a Rizzi (Soleterre), ‘lo dedico ad Andy Rocchelli’

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Milano, 26 mag. (Adnkronos) – “Sono molto contento di ricevere la più alta onorificenza di Regione Lombardia il ‘Premio Rosa Camuna’ nella sezione premio speciale per la solidarietà; una sorpresa e un regalo bello che arriva senza chiedere prima”. Così Damiano Rizzi, presidente della Fondazione Soleterre, che ha ricevuto il riconoscimento. “Mi è stato assegnato in particolare per le attività realizzate in aiuto a bambini malati di cancro e feriti in Ucraina. Per questo lo voglio dedicare a un amico che in Ucraina ha lasciato la sua vita. Il 24 maggio sono passati 9 anni dalla morte di Andrea Rocchelli, Andy”.

Damiano Rizzi è psicologo clinico, psico-oncologo e psicoterapeuta. Dal 2002 con Fondazione Soleterre, di cui è co-fondatore e presidente; si occupa del riconoscimento e dell’applicazione del diritto alla salute e in particolare dell’assistenza psicologica nelle emergenze e alle persone malate di cancro e alle loro famiglie in Italia e nei Paesi a medio e basso reddito. Dal 2012 collabora con la Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia (oncoematologia pediatrica) e dal 2020 coordina il team di psicologi di Fondazione Soleterre impegnati nel supporto al personale sanitario e ai pazienti ammalati di Covid-19. Con Soleterre si occupa della supervisione delle attività di supporto psicologico e sociale e di indirizzo strategico nei progetti di emergenza e sviluppo umano rivolti all’infanzia, all’adolescenza e alle famiglie. Nel 2022 ha coordinato operazioni di evacuazione medica dall’Ucraina all’Italia di pazienti pediatrici oncologici e feriti di guerra.

Il premio viene dato a chi si è distinto in opere di interesse pubblico: “Andrea ha dato la sua intera vita per mostrare al mondo il volto della guerra cercando di vederci dentro la vita -spiega Rizzi-. Io ero a Kiev la sera della sua morte e ancora conservo i messaggi che ci siamo scambiati. Era felice per le fotografie che stava realizzando e mi ha più volte scritto che ‘la gente non vuole la guerra’. La dedica è rivolta anche ai suoi genitori che si sono rivolti alla corte penale internazionale dell’Aja perché venga fatta verità e giustizia sulla sua morte che è un crimine di guerra su cui non deve cadere l’oblio”.

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