Coldiretti: “Per Natale 3 milioni di famiglie sceglieranno l’albero vero”

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Roma, 4 dic. (Adnkronos) – L’albero naturale di Natale trova spazio quest’anno nelle case di quasi 3 milioni di famiglie per una spesa media di 44 euro, come conseguenza della tendenza dei consumatori ad acquistare degli abeti di varietà particolari ma anche più costose rispetto al tradizionale abete rosso. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ presentata in occasione del week end che precede l’Immacolata durante il quale tradizionalmente si acquista l’albero di Natale con iniziative in molti mercati degli agricoltori di Campagna Amica. L’albero di Natale è irrinunciabile per l’85% delle famiglie italiane secondo una tradizione consolidata anche se – sottolinea www.coldiretti.it – la maggioranza del 63% degli italiani sceglie ancora l’albero sintetico recuperato dalla cantina”. “L’albero vero tende a rimpicciolirsi non solo per questioni economiche ma anche per la facilità di trasporto e del minor numero di metri quadrati disponibili per abitazione” spiega la Coldiretti.

Oltre che per l’altezza, i prezzi variano a seconda delle varietà ma complessivamente, comunque, precisa la Coldiretti, gli abeti più piccoli che non superano il metro e mezzo saranno venduti anche quest’anno a prezzi variabili tra i 10 e i 60 euro a seconda della misura, della presenza delle radici ed eventualmente del vaso, mentre per le piante di taglia oltre i due metri il prezzo sale anche a 200 euro per varietà particolari. La vendita avviene nei vivai, nella grande distribuzione, presso i fiorai, nei garden, ma ottime occasioni si trovano anche in molti mercati degli agricoltori di Campagna Amica. L’albero naturale italiano concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente a differenza delle piante di bassa qualità importate dall’estero che raggiungono l’Italia dopo un lungo trasporto con mezzi inquinanti.

“In Italia gli alberi naturali – informa la Coldiretti – sono coltivati soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Grazie agli alberi di Natale è quindi possibile mantenere la coltivazione in molte aree di montagna con il terreno lavorato, morbido e capace di assorbire la pioggia in profondità prima di respingerla verso valle evitando i pericoli delle frane, mentre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie diminuisce il pericolo d’incendi”.

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