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Caos procure: gip Matassa, ‘perché lettera a Mattarella non l’hanno firmata tutti magistrati?’ (2)

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(Adnkronos) – “La deriva delittuosa della correntocrazia aveva – ed ha – tali connotati patologici e pandemici da dovere essere prima studiata sulle cause epidemiologiche e poi affrontata legislativamente per evitare che si ricrei. Tutto ciò lo può fare solo il Parlamento italiano”, spiega Matassa. Nella lettera a Mattarella i magistrati dicono che c’è una “diffusa inerzia rispetto ad iniziative doverose”. Perché? “La risposta è molto semplice – dice ancora il gip Matassa – Dalle alte sfere del governo e della politica si è compreso, da subito, che la questione non era certo definibile, craxianamente, nella mela marcia Palamara e nel suo defenestramento. La questione atteneva ad una vera e propria malattia degenerativa del ‘Sistema’ che avrebbe portato alla defenestrazione delle più alte cariche del Csm e di importanti organi giudiziari. Di fronte a questa grave necessità, probabilmente, si è scelto di accettare il male minore ovvero quello di non svuotare per intero la vasca sporca”. Ma l’acqua contaminata è ancora lì e attende colui il quale dovrà, per necessità, vuotarla”, dice.

I 67 magistrati che hanno scritto a Mattarella dicono che l’unico sistema per scongiurare il ripetersi di questi fatti sia il sorteggio per la selezione del Csm. “Nella nostra Costituzione, all’articolo 104, sta scritto che “i componenti del Csm sono eletti da tutti i magistrati ordinari tra gli appartenenti alle varie categorie”. “È semplice notare che il nostro costituente non ha fatto riferimento alle correnti e alle loro consolidate pratiche elettorali. Chi dice che il sorteggio dei componenti è incostituzionale semplicemente mente sapendo di mentire. Il sorteggio è nella natura della democrazia, il suffragio è nella natura dell’aristocrazia. Lo scrisse Montesquieu nello “Spirito delle leggi”. Non si sorteggiano, forse, i giudici aggiunti della Corte Costituzionale e i giurati delle Corti d’Assise? E – diciamola tutta – il Csm non è un organo politico. È un ufficio che provvede ad assunzioni, assegnazioni, trasferimenti, promozioni e provvedimenti disciplinari dei magistrati nato per evitare che questo ruolo fosse svolto dal Ministero di Giustizia e per garantire l’indipendenza dell’ordine giudiziario dal potere esecutivo”. “Il Csm è organo di alta amministrazione, non organo politico”, dice.

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