
Cos’è riciclabile e cosa non lo è?
Arriva un dispositivo che analizza i materiali per capire in quale cestino li dobbiamo buttare
Riciclare i materiali è una capacità: non è così semplice capire dove e come sistemare i rifiuti che ci troviamo in mano, perché non è sempre intuitivo poterli differenziare con sicurezza.
Per questo, la società britannica Cohda ha progettato RID (acronimo di Recycling Identifying Device), un dispositivo che analizza i materiali per far sapere all’utente se un articolo è riciclabile o meno.
Grazie all’utilizzo della spettroscopia nel vicino infrarosso (Near-Infrared Spectroscopy – NIR) per identificare l’oggetto, il software consente a RID di valutare l’articolo analizzato sulla base dei parametri di quelli accettati presso l’impianto di riciclaggio locale. Visto che le regole sono diversificate e in continua evoluzione, è molto importante sapere se l’oggetto che vogliamo riciclare è accettato e dove.
Il dispositivo è portatile e semplice da usare e l’obiettivo sarebbe quello di fare in modo che la struttura che si occupa dell’organizzazione dei rifiuti ne fornisca uno ad ogni famiglia, in modo che RID possa aiutare a mantenere gli oggetti riciclabili fuori dalle discariche e lontani dagli oceani. Ma non solo, RID dovrebbe anche aiutare a mantenere gli oggetti non riciclabili lontani da quelli riciclabili – molto spesso, infatti, finendo tra gli articoli riciclabili, quelli non riciclabili li contaminano, creando problemi alla stessa linea di riciclaggio.
RID è utile anche per tenere i consumatori informati sugli aggiornamenti delle normative, che una volta comunicate possono essere inserite con facilità nel dispositivo, senza dover utilizzare altri software, computer o smartphone.
Altri articoli consigliati per te:
accessibilità, ambiente, device, discariche, infrarosso, normative ambientali, nuove tecnologie, regolamentazione discariche, riciclo, rifiuti, rifuti