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Dietrofront sulla «bomba al cianuro»

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Altrettanto velocemente di come l’aveva resa legale, l’EPA fa tornare nell’illegalità le trappola M44 per uccidere gli animali selvatici

È successo tutto nel giro di pochissimo: l’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (EPA) aveva annunciato la riapprovazione temporanea delle M44, ovvero le trappole al veleno note anche come «bombe al cianuro» per uccidere la fauna selvatica, e poi ha annullato la sua stessa decisione e le ha di nuovo bandite, a causa di una forte reazione da parte della gente. La decisione, infatti, che era stata presa il 15 di Agosto, ha provocato una vasta polemica da parte di ambientalisti, attivisti e opinione pubblica, che si sono strenuamente opposti al ritorno di questi dispositivi. 

L’agenzia ha fatto sapere che il cambiamento d’idea sulla sua decisione è scattato perché ci si è resi conto che il problema meritava ulteriori analisi e discussioni da parte dell’EPA. L’obiettivo, ovviamente, rimane quello che il bestiame americano sia protetto dai predatori e dai pericoli, ma si deve al contempo essere certi che non si sta mettendo a rischio altro – per esempio che ci siano esplosioni che colpiscono per sbaglio uomini o animali non predatori.

Queste trappole agiscono come se fossero degli irrigatori: spruzzano il terribile cianuro di sodio in un raggio d’azione intorno a loro per uccidere animali selvatici come volpi, orsi, coyote, lupi, leoni di montagna e uccelli.
Secondo gli oppositori queste trappole dovrebbero essere bandite a tempo indeterminato senza ulteriori studi, in quanto possono essere scatenate da qualsiasi cosa gli passi intorno, senza contare che, secondo qualcuno, non è noto quanto possano contaminare l’ambiente.

Il Center for Biological Diversity ha dichiarato che il 99,9% dei commenti presentati all’EPA sui dispositivi ha espresso preoccupazione per il benessere degli animali e un parere contrario all’uso delle trappole tossiche.
L’agenzia ha deciso di continuare studiare la situazione fino a 2021.

La permanenza di cianuro nel terreno è un fattore inquinante estremamente pericoloso, che può essere trattata con rifiuti organici di determinati frutti (banana, ananas e anguria), come riporta una ricerca già citata su Ecosevn.

 

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