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Lombardia: contro l’emarginazione, giovani in viaggio alla ‘Mille Miglia solidale’

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Milano, 6 giu. (Adnkronos) – “Lo sport è un veicolo potente: si rivolge a tutti senza distinzioni, parla un linguaggio universale e promuove e diffonde valori fondamentali per lo sviluppo di una società sana quali il merito, l’impegno, il sacrificio, la passione e la determinazione. E, soprattutto, lo sport è un potente veicolo di inclusione. Gli ostacoli della vita si superano grazie alla forza di volontà. Questo ci insegnano i ragazzi della Cooperativa Lautari che, con la loro energia, si ‘buttano’ nella vita. È questo il valore più importante della ‘Mille Miglia solidale’: essere straordinari, essere se stessi”. Così il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani, intervenendo oggi a Palazzo Pirelli alla presentazione della ‘Mille Miglia solidale’ che si svolgerà dal 13 al 17 giugno, in concomitanza con la storica gara automobilistica che quest’anno vedrà al via da Brescia 405 auto impegnate su un percorso di oltre 2mila chilometri.

Promotrice del progetto è la cooperativa di solidarietà Lautari Onlus, che ha la sua sede principale a Brescia e accoglie persone con problematiche legate alla dipendenza patologica e all’emarginazione sociale per accompagnarle nel percorso di reinserimento lavorativo nella società. Complessivamente sono circa 250 i giovani seguiti in Italia dalla cooperativa, di cui 80 in Lombardia.

In mostra, sul piazzale del Pirellone, una Triumph Tr2, la suggestiva vettura storica che sarà guidata dal pilota bresciano Silvano Zaglio affiancato da due ragazzi della cooperativa Lautari, Cristian Lamberti e Patrick Conoci, che si alterneranno come navigatori. “Si tratta di un progetto importante che sosteniamo perché è l’espressione di un territorio in cui le politiche di inclusione sociale sono centrali -ha sottolineato il vice presidente della commissione regionale Sanità, Diego Invernici-. La cooperativa Lautari, che in trent’anni di attività è stata capace di recuperare tantissimi ragazzi reinserendoli nelle loro comunità, ha saputo ideare e finanziare la ‘Mille Miglia solidale’, un modello ‘welfare community’, in cui la società, con tutte le sue risorse, sia pubbliche che private, può far fronte alle nuove sfide che un mondo in continua evoluzione ci propone”.

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