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A tutta birra! Senza esagerare pero’

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Consumata senza eccessi la “bionda” può essere un’alleata importante per la salute cardiovascolare. Lo dimostra uno studio della Fondazione di ricerca e cura Giovanni Paolo II di Campobasso. La birra ha anche effetti digestivi e depurativi, ma gli esperti ricordano che non bisogna esagerare

Riabilitato il vino, ora tocca alla birra. Perché bere senza eccessi può anche far bene alla salute. Lo dimostra ancora uno studio compiuto dai Laboratori di ricerca della Fondazione di ricerca e cura Giovanni Paolo II di Campobasso.

 

L’indagine ha analizzato le abitudini di bere diverse bevande alcoliche collegandole al rischio di malattie cardiovascolari. La ricerca, che è stata pubblicata anche dall’ European Journal of Epidemiology, ha evidenziato che un consumo moderato può abbassare il rischio di malattie cardiovascolari, che risulta fino al 31% inferiore a quello di chi non beve affatto. La novità è che stavolta non si fa riferimento solo al vino, ma anche alla “bionda”.  Un consumo medio, calcolato per una birra di 5 gradi, equivale circa tre birre piccole alla spina (200 ml ciascuna) al giorno.

 

La birra a differenza di quanto si crede è anche una bevanda poco calorica. Inoltre contiene luppolo che ne è una delle principali materie prime e aiuta a prevenire l’ossidazione cellulare ed è sedativo, digestivo e depurativo. La presenza di magnesio e potassio la rende capace di accelerare il processo diuretico, facilitando il lavoro dei reni e combattendo la formazione di calcoli.

 

Attenzione però a non superare i limiti. Consumare infatti notevoli quantità di alcool non aiuta affatto la salute, anzia aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. In ogni caso gli esperti non smettono di ripetere che il consumo di alcool va accompagnato ad una vita sana e regolare. Insomma sì ad una birra fresca in compagnia, ma attenzione a non esagerare!

 

Se volete conoscere altre curiosità sulla birra potete consultare il sito: www.birra.it

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birra, Fondazione di ricerca e cura Giovanni Paolo II, luppolo, malattie cardiovascolari

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