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La battaglia per ridurre i rifiuti del Comitato “Si può fare”

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In Val d’Aosta un gruppo di cittadini combatte per un piano regionale di gestione dei rifiuti fondato sulla strategia Rifiuti zero.

 

Il Comitato “SI può fare” è nato in Val d’Aosta dopo il referendum del 18 novembre 2012. Allora i valdostani che votarono Sì dissero con forza di non volere la costruzione di inceneritori sul territorio regionale. Il referendum era un referendum propositivo dove per la prima volta in Italia venne raggiunto il quorum. Il successo del Sì fu schiacciante (94,02% dei voti). Con quel voto i cittadini valdostani chiedevano l’approvazione di un piano regionale fondato sulla riduzione dei rifiuti, l’incremento di recupero di materia, l’introduzione di un sistema di tariffazione fondato sulla produzione di rifiuti, la collaborazione con altre regioni per il recupero energetico. E soprattutto, un piano che escludesse la possibilità di costruire impianti inceneritori o più genericamente di smaltimento a caldo dei rifiuti urbani ed assimilati.
L’azione dei cittadini non si fermò alla croce segnata sulla scheda referendaria e un gran numero di associazioni e singoli diedero vita al Comitato “Si può fare” per portare avanti l’idea che, con una corretta gestione dei rifiuti e con un aumento del riutilizzo dei beni e del riciclo dei materiali, i rifiuti possono essere un’importante risorsa anche dal punto di vista economico.
Da allora il Comitato ha fatto molta strada come si può vedere dal blog e dalla pagina facebook ma il piano regionale di gestione dei rifiuti ancora non è stato approvato. Oggi perciò i Comitato continua la sua lotta. Non solo attraverso iniziative e pressing sulle istituzioni locali ma anche attraverso una serie di utili consigli per adattare i nostri comportamenti alla strategia Rifiuti Zero. Detersivi alla spina, eventi e feste a rifiuti zero, realizzazione di compost di qualità dai rifiuti organici ecc…tutte strategie vincenti per vincere la battaglia.

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