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Scienze: pareidolia, ecco perche’ vediamo volti e immagini dove non c’e’ nulla

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Il fenomeno della pareidolia visiva e’ una tendenza del nostro cervello a riconoscere volti antropomorfi laddove non c’e’ nulla

A chiunque sarà capitato almeno una volta di vedere casualmente dei volti o delle immagini riconducibili ad animali od oggetti su una nuvola in cielo, su un fondo di caffè o su una parete poco illuminata. Ebbene, si tratta del fenomeno della pareidolia visiva (sulla quale gli scienziati sono riusciti a dipanare un pò di ombre), ossia la tendenza del nostro cervello a riconoscere volti antropomorfi laddove non c’è nulla. Dai volti nelle nuvole ai mostri celati nell’ombra, tutti abbiamo avuto in sorte simili episodi, ma il meccanismo neuronale alla base fino ad oggi è rimasto un mistero.

Ora, un nuovo studio condotto da ricercatori canadesi e cinesi ha analizzato con maggior precisione questo strano meccanismo.

Una tecnica nota come ‘scanner fMRI’ è stata infatti adoperata per monitorare l’attività cerebrale dei volontari che si sono sottoposti allo studio. Grazie ad essa, i neuroscienziati sono riusciti ad identificare le parti del cervello che si attivano quando ricevono stimoli visivi, individuando la chiave di lettura necessaria a spiegare la pareidolia visiva.

I risultati a cui sono giunti i ricercatori suggeriscono quindi un elemento comune e naturale tra le persone di vedere caratteristiche facciali inesistenti, in quanto il cervello umano è strutturato appositamente per riconoscere i volti, in modo che quando c’è anche una lieve e impercettibile rimembranza di un tratto somatico esso possa decodificarlo in un volto. La ricerca è in linea con gli studi precedenti sull’argomento, e aggiunge prove alla teoria che la pareidolia visiva nasca dalla necessità evolutiva di riconoscere amici e nemici nel minor tempo possibile. Tale abilità decine di migliaia di anni fa rappresentò per i nostri antenati la differenza fra la vita e la morte.

(ml)

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animali, cervello, cielo, nuvole, studio, volti

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