Alberi d’Italia/5 Le diverse specie del pino

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I pini contano circa novanta specie e sono presenti in tutto l’emisfero boreale. Le specie italiane più note sono il Pino silvestre, quello montano, il nero, il loricato, il Pino d’Aleppo

 

Continua il viaggio di Ecoseven.net tra gli alberi più famosi d’Italia. Oggi è la volta del pino calabrese, il pino domestico, marittimo, il cirmo. Tutte pinacee da cui letteralmente dipende la nostra crescita, il nostro sviluppo, la nostra cucina, la cura del corpo. L’importanza delle pinacee spazia dall’utilizzo del suo legno nelle costruzioni edili e navali alla realizzazione di serramenti. Ma la sua applicazione prosegue: strumenti musicali, mobili, imballaggi, pasta da carta sono solo alcuni degli usi più noti. Usato molto per i rimboschimenti montani e delle alte pianure del nord ha contribuito alla crescita delle linee ferroviarie in tutta Europa, utilizzato come traverse di separazione tra binari, impregnato di una particolare essenza che lo rende stabile e resistentissimo nel tempo. Distillando il legno di Pino Silvestre si ricava la pece nera con cui si “calafatavano” le navi per rendere impermeabile all’acqua gli scafi.

Del pino montano è indispensabile ricordare il ruolo di consolidatore del terreno, o di argine vero e proprio alle nevi abbondanti. I suoi rami così lunghi e flessibile permettono infatti di bloccare le valanghe. Dai suoi rami viene distillato l’olio di mugo che oltre ad avere proprietà balsamiche, possiede caratteristiche anticatarrali e medicamentose.

Il pino nero, capace di toccare i 50 metri di altezza, è molto longevo e resinoso. Se ne conoscono quattro specie principali. La sua caratteristica principale è quella di migliorare la qualità dei terreni su cui viene piantato.

Il pino d’Aleppo, tipico delle straordinarie pinete garganiche è una delle specie più antiche tra le pinacee, il più resistente tra i pini, pur se introvabile oltre i 600 metri d’altezza. Ha un legno talmente duro che viene usato per possenti strutture, imbarcazioni navali, palafitte. Una curiosità: le antiche navi romane di Nemi, rinvenute sul fondo del lago in ottimo stato di conservazione, erano costruite proprio con legno di Pino d’Aleppo. Le sue resine sono un eccellente combustibile da torcia.

Il pino domestico è l’albero mediterraneo per eccellenza, narrato da Dante, che osservò come la pineta  di Ravenna – la più celebre tra quelle italiane –  fosse “la divina foresta spessa e viva”. La sua peculiarità sono i pinoli, utilizzati in cucina e per l’estrazione di olio.

Il pino marittimo riesce ad addentrarsi rispetto alle coste arrivando a colonizzare zone di media altitudine (1400 metri circa). Ha spiccata resistenza alla salsedine e questa sua caratteristica  permette all’uomo di farne uno scudo contro le intemperie ed il sale, a protezione di colture costiere e di Pini domestici.

Con il Cirmo si chiude il nostro viaggio alla scoperta delle pinacee. I suoi semi sono un alimento prelibato per gli scoiattoli e commestibili anche per l’uomo. Vive sulle Alpi tra i 1200 e i 2600 metri di altitudine e ama stare accanto ai ghiacciai. Vive bene insieme a Larice, Peccio e Pino montano. La sua particolarità è il profumo del legno, praticamente inattaccato dai tarli.

(VN)

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