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Il ripopolamento dei rinoceronti

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In Tanzania, dopo lo stop governativo al bracconaggio, si dice che la popolazione dei rinoceronti sia aumentata del 1000%: sarà vero?

Il presidente della Tanzania ha recentemente rilasciato una dichiarazione molto d’impatto: dalla sua elezione il numero di rinoceronti che erano in via di estinzione è aumentato del 1000%. Dopo anni di bracconaggio fuori controllo, il presidente John Magufuli ha adempiuto alla sua promessa di reprimere il traffico di animali selvatici ed è arrivato al punto di utilizzare la sua task force di sicurezza governativa per arrestare i bracconieri. Anche perché, come ha dichiarato l’ufficio del presidente, nel 2015, la quota dei rinoceronti rimasti nel paese era di 15 esemplari.

Nel suo primo anno di presidenza, Magufuli ha fatto arrestare degli importanti contrabbandieri cinesi, condannandoli dai 15 a 20 anni di prigione ciascuno e, secondo i rapporti del governo, gli arresti hanno dato un forte scossa alle bande di bracconaggio. Oltre a reprimere i bracconieri, il governo ha anche sostenuto un programma della guardia forestale per la localizzazione degli animali, che gli consente di monitorare e proteggere meglio le specie – anche quella degli elefanti.

Quattro anni più tardi, ovvero oggi, la popolazione di rinoceronti è stimata essere arrivata a circa 167 esemplari – analogamente, si stima che la popolazione degli elefanti sia aumentata del 50% grazie a questi sforzi.

Gli ambientalisti stranieri si dicono scettici riguardo alle affermazioni del presidente, sostenendo che la maggior parte dei nuovi rinoceronti sono stati importati e che, quindi, l’aumento non è dovuto alle misure presidenziali di allevamento o di protezione. La Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, o CITES, d’altra parte, sostiene che la Tanzania aveva 133 rinoceronti quattro anni fa – non 15 come ha dichiarato il governo. Secondo gli ambientalisti, il periodo di riproduzione e di gestazione degli animali è troppo lungo perché la popolazione cresca attraverso processi biologici naturali in soli quattro anni.

Anche se il dubbio sulle parole del presidente rimane, l’importante è stare dalla parte dei rinoceronti.

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