Il cuore degli animali e quello che mangiano

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Più di 500 segnalazioni di malattie cardiache in cani e gatti sono legate ad alcuni alimenti specifici per animali, ha dichiarato la FDA

Secondo la Food and Drug Administration degli Stati Uniti, alcuni alimenti specifici per animali potrebbero essere correlati all’insorgenza di malattie cardiache. Tra gennaio 2014 e aprile 2019 sono stati segnalati più di 500 casi di cardiomiopatia dilatativa  – 515 nei cani e 9 nei gatti – e l’indagine per capire a cosa fossero dovuti si è mossa proprio a partire da quello che gli animali mangiano.

La cardiomiopatia dilatativa canina è una malattia del muscolo cardiaco del cane che spesso porta a insufficienza cardiaca congestizia e anche se la cause primarie sono sconosciute, si ritiene che la genetica sia un fattore. Di solito, ad esserne affetti, però, sono cani di razze grandi, giganti – come gli alani, i terranova, i cani lupo irlandesi, i San Bernardo e i dobermann – ma molti casi segnalati alla FDA hanno coinvolto razze più piccole, suggerendo qualcosa di diverso da una causa genetica.

È stato nel 2018 che si è iniziato a pensare al cibo e ad alcuni tipi di alimenti per cani e che si sono iniziate a stilare delle liste.
Oltre il 90% dei prodotti collegati alla cardiomiopatia dilatativa era privo di cereali (quindi non conteneva mais, soia, grano, riso, orzo o altro), il 93% conteneva piselli e/o lenticchie, l’89% solo piselli, il 62% lenticchie e il 42% conteneva patate o patate dolci.

Le maggiori fonti proteiche nelle diete degli animali domestici dei casi segnalati includevano: pollo (113), agnello (98), salmone (72), coregone (65), canguro (58), tacchino (57), manzo (47), maiale (24), carne di cervo (21), anatra e bisonte (20 ciascuno), uova (18), proteine vegetali (7), coniglio (4) e capra (1).

La FDA ha anche affermato che il maggior numero (452) dei prodotti legati ai rischi cardiaci erano alimenti secchi, seguiti da numeri molto più piccoli di cibo crudo, semi umido e bagnato.
Anche se non è ancora possibile definire specificatamente come certe diete influiscano sulla salute cardiaca dei nostri animali, la FDA ha chiesto ai veterinari di riportare sempre i casi di cani e gatti con una cardiomiopatia dilatitva che potrebbe essere associata alla dieta, in modo da poter continuare a indagare.

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