Tutti riscoprono l’agricoltura dai politici ai banchieri

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Da Taormina, dove si e’ svolto il meeting di Confagricoltura un segnale preciso all’economia italiana: l’agricoltura e’ la fonte primaria di ricchezza, e va salvaguardata

 

La politica si accorge finalmente dell’agricoltura come “motore” per rilanciare l’economia italiana. E se na accorge a Taormina, nel corso dell’Academy economica che la Confagricoltura ha organizzato per “studiare e migliorare” il settore.

A rendersene conto per primo è – paradosso – un banchiere: Corrado Passera parla dell’agricoltura come del settore “con il maggior margine di crescita potenziale”. Ma ad essersene reso conto è anche l’Ad di Enel Fulvio Conti, che con l’organizzazione degli imprenditori agricoli ha firmato un accordo “per una maggiore efficienza energetica” attraverso le biomasse. Ma, ha precisato, “senza intaccare la produzione di food e agendo solo sui terreni non messi a colture”.

E poi ancora “l’Abc” della politica: Alfano, Bersani e Casini a confronto sui temi caldi del momento, passando per un comun denominatore: l’economia reale dell’agricoltura. A chiudere i lavori, dopo l’auspicio del ministro delle Politiche agricole Mario Catania di andare verso una maggiore aggregazione delle imprese, il presidente della Confagricoltura Mario Guidi, con un monito: “Il paese ha bisogno di una profonda ristrutturazione”. Usando i canoni della meritocrazia. Dato che “senza impresa non ci sono imprenditori, dipendenti e ricchezza”.

 

Nereo Brancusi

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