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RICOMINCIO DA TE, ITALIA: ITINERARIO DI VIAGGIO, L’UMBRIA

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L’ Umbria come non l’avete mai vista. Nel cuore verde dell’Italia tra arte e spiritualità

Un desiderio di rinascita. La voglia di ripartire dalle piccole abitudini quotidiane, ma anche di realizzare scelte più ragionate ed impegnative. Tra queste l’organizzazione di un viaggio, di una vacanza o di un semplice weekend per staccare la spina.

Quest’anno l’approccio al turismo sarà diverso, ma non per questo meno coinvolgente e stimolante.

Da situazioni difficili, a volte, possono nascere occasioni inaspettate. Ancora di più se si vive in Italia che, con la sua immensa varietà, offre degli scenari incantevoli.

UMBRIA

Il viaggio all’interno dell’Umbria inizia nella zona nord della regione con Città di Castello. Una graziosa località avvolta da mura cinquecentesche e da eleganti tratti di architetture rinascimentali. La centrale Piazza Gabriotti può rappresentare idealmente il punto di partenza per scoprire Città di Castello.

Su questa si presentano la cattedrale dei Santi Florido e Amanzio, rimasta con una facciata incompiuta, il museo del Duomo, dove si trovano opere di Pinturicchio e Rosso Fiorentino, il trecentesco Palazzo Comunale e, di fronte a questo, la Torre Civica del XIV secolo.

Città di Castello è la patria di Alberto Burri, uno dei più importanti artisti contemporanei, che qui lasciò la parte più considerevole delle sue opere.

Oggi è possibile ritrovare le sue testimonianze in due sedi museali. La prima è Palazzo Albizzini, dove sono conservati oltre cento esemplari tra sculture, grafica e bozzetti per scenografie, suddivisi in venti sale e presentate secondo un ordine cronologico.

La seconda si trova negli ex Seccatoi del Tabacco, riutilizzo di un’architettura industriale, in cui sono esposte altrettante opere di grande formato suddivise per cicli. L’importanza delle attività manifatturiere legate al territorio, invece, trova la sua massima espressione in musei come il Centro di documentazione delle Arti grafiche “Grifani-Donati” o la Collezione tessile di “Tela Umbra”.

L’accogliente paesaggio a pochi chilometri da Città di Castello custodisce uno splendido complesso come le Terme di Fontecchio.

Località ideale sia per piacevoli momenti di relax che per il benessere e la cura del proprio corpo. Un luogo già noto agli antichi Romani che presenta un’antica fonte termale raggiungibile a piedi attraverso un semplice sentiero fra gli alberi, a cui si aggiunge una seconda fonte situata lungo un ruscello all’interno di un antico colonnato rinascimentale.

Si procede gradualmente verso sud dove si incontra Umbertide, cittadina dal caratteristico centro storico ancora circondato dalle mura medioevali. Qui spicca la Rocca, imponente fortezza da sempre simbolo della città che attualmente ospita il Centro per l’Arte Contemporanea.

Un altro importante edificio è la Collegiata di S. Maria della Reggia che presenta una forma particolare, ottagonale fuori e circolare dentro. All’interno, dal pavimento in cotto policromo del XVII secolo si ergono 16 altissime colonne, mentre tele ed affreschi di grandi artisti decorano le pareti. La Chiesa museo di Santa Croce, invece, è attualmente sede del Museo civico e conserva la tavola della Deposizione della Croce di Luca Signorelli e la Madonna col Bambino in gloria del Pomarancio.

Una particolarità di Umbertide sono le “Feste di settembre di fine Ottocento”, una rievocazione storica in cui cultura, giochi popolari, poesia e cucina del tempo sono riproposti con estrema fedeltà. Tra le specialità è sicuramente da provare l’Ambrecciata di Umbertide. Una minestra di legumi e cereali misti tipica della zona a cui, durante la stagione autunnale, vengono unite anche le castagne arrosto. Servita ben calda con l’aggiunta dei crostini di pane appena fritti e un cucchiaio di olio.

Meritano una visita anche i dintorni della cittadina con interessanti escursioni nel verde incontaminato delle colline circostanti, ricche di castelli come Civitella Ranieri, Montalto e  Romeggio, splendidi borghi tra cui Monte Migiano e Preggio, ed incantevoli luoghi sacri come l’abbazia di San Salvatore e l’eremo di Monte Corona, a 700 metri di altezza in un bosco di faggi e castagni che sovrasta la sottostante abbazia camaldolese fondata nel 1008.

Poco distante ecco Gubbio, tra le più antiche città dell’Umbria, meravigliosamente conservata nel tempo e grande capolavoro architettonico della civiltà medievale.

Una testimonianza delle sue antiche origini viene rappresentata dal Teatro Romano, appena fuori le mura e attualmente palcoscenico di rappresentazioni teatrali all’aperto durante il periodo estivo.

La monumentale Basilica di Sant’Ubaldo, che conserva le spoglie del santo patrono, regna dall’alto su tutta la cittadina. Ma qui sono anche custoditi i 3 ceri, simbolo della città, su cui vengono montate le statue di Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio. Durante la festa del patrono, il 15 maggio i ceri vengono portati di corsa dal Palazzo dei Consoli fino alla Basilica, passando per le strade della città.

Il Palazzo dei Consoli è un complesso architettonico che risale al 1300 e fu costruito per essere un centro politico e storico della città. In seguito destinato ad ospitare i principali istituti del Comune di Gubbio, oggi le sue sale ospitano le collezioni del Museo Civico. Di fronte si trova Palazzo Pretorio, che si presenta come un’incompiuta architettura gotica, ed è attualmente sede del Municipio ospitando la Biblioteca e l’Archivio cittadino.

Una visita quasi obbligatoria a Palazzo del Bargello con la famosa fontana detta “dei Matti.

Secondo la tradizione, chi compie tre giri correndo intorno ad essa può ottenere il titolo di “matto”. La stessa Patente da Matto, infatti, è un particolare gadget molto popolare tra i negozi della città, e sicuramente un originale ricordo di Gubbio.

Nei dintorni della città la Gola del Bottaccione rappresenta un luogo di grande interesse naturalistico. Si tratta di una profonda incisione del terreno con pareti verticali tra il monte Ingino e il monte Foce. Diverse forme di fossili che si trovano nelle rocce hanno permesso lo studio delle condizioni ambientali in cui le rocce stesse si sono formate, definendo questo sito “archivio della Terra”. Ma presso la Gola del Bottaccione si ritrovano anche testimonianze storico­artistiche come l’antico acquedotto medievale e l’Eremo di Sant’Ambrogio di fondazione trecentesca.

Si prosegue per Gualdo Tadino pittoresca cittadina ai piedi dell’Appennino Centrale.

Affascinante la Rocca Flea che si erge sulla sommità del colle e rappresenta un importante esempio di architettura militare. Ricostruita da Federico II a metà del Duecento, oggi è sede della Pinacoteca comunale e del Museo della Ceramica.

E proprio le ceramiche artistiche sono protagoniste in questa cittadina. Un’antica tradizione tramandata nel tempo che si può ammirare ancora oggi visitando le botteghe di ceramica artigianale specializzate nella pittura a lustro oro e rubino e sparse nel centro storico.

Importanti tracce del periodo medievale si trovano in Piazza Martiri della Libertà, cuore del centro storico, dove è presenta anche la Torre Civica duecentesca ed il Palazzo del Podestà, riedificato nel Settecento.

Al suo interno il Museo Regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti“, nato al fine di recuperare la memoria dell’esperienza migratoria del popolo italiano dalla fine dell’Ottocento fino agli anni Sessanta del Novecento.

Poco fuori dal centro un luogo di pace e silenzio come il Santuario Madonna del Divino Amore, retto dai Frati Minori Cappuccini, che costruirono la chiesa e il Convento nel luogo dove precedentemente sorgeva la chiesa di San Michele Arcangelo. Il piccolo eremo di Santo Marzio, invece, si trova in una deliziosa località incastonata nella vegetazione dove avviene un incontro tra misticismo e natura.

Gli amanti della natura trovano il loro luogo ideale nella Valsorda.

A circa mille metri sul Monte Serra Santa, la Valsorda consente di ammirare un suggestivo panorama arricchito da due piccoli laghetti carsici. Meta obbligata per escursionisti e appassionati della montagna.

Dalla splendida vallata è possibile raggiungere le vette circostanti attraverso antichi sentieri e tratturi, percorribili anche in mountain bike e a cavallo. In inverno, inoltre, è possibile praticare sci di fondo, sci escursionismo e passeggiate con le ciaspole.

Alle pendici del Monte Serra Santa, invece, si presenta il Parco della sorgente Rocchetta, un’altra area verde a cui i cittadini di Gualdo Tadino sono legati, composto da un verde giardino, una vasca contenente pesci d’acqua dolce e alberi dalla folta chioma.

Evento della tradizione folkloristica di Gualdo Tadino è il Palio chiamato Giochi de le Porte.

L’ultimo weekend di settembre la cittadina si immerge totalmente in un’atmosfera medievale, facendo rivivere l’antico palio di San Michele Arcangelo, patrono della città, con giornate di cortei storici, gare e taverne.

Ed ecco Perugia, città d’arte tra le più dinamiche d’Italia.

Un luogo dove la bellezza di un autorevole passato incontra un vivace presente. Perugia si gira a piedi partendo da Piazza Italia, dove si trovano la Rocca Paolina e Porta Marzia. Quest’ultima, realizzata dagli Etruschi, è uno degli accessi alla città, mentre la Rocca Paolina è un’antica fortificazione del Cinquecento, simbolo del vecchio potere dei pontefici in terra umbra.

Da piazza Italia si può attraversare la linea delle mura etrusche, entrando così nella parte più antica di Perugia. Qui si passeggia per Corso Vannucci, via principale del centro storico, intitolata a Pietro Vannucci, detto “il Perugino”, l’artista che fu maestro di Raffaello.

Percorrendo Corso Vannucci si arriva in Piazza IV Novembre, cuore del centro cittadino e luogo simbolo di Perugia. Se si ha la fortuna di visitare Perugia nel mese di luglio, si può assistere agli spettacoli di Umbria Jazz, uno dei più importanti festival musicali italiani.

La protagonista di piazza IV Novembre è la Fontana Maggiore, con i suoi bassorilievi scolpiti dove ammirare le allegorie dei mesi dell’anno, scene della Bibbia e della vita agraria medievale. Poi Palazzo dei Priori, realizzato tra il Duecento e il Quattrocento, uno dei più antichi e importanti esempi in Italia di palazzo pubblico.

Tra le sue sale, riccamente decorate, quella dei Notari è tra le più importanti, completamente affrescata con leggende e storie bibliche, a cu si aggiunge la bellissima Sala delle Udienze del Collegio del Cambio. Qui, il potere dei banchieri perugini di un tempo è testimoniato dalle splendide volte affrescate proprio dal Perugino e da Raffaello.

Palazzo dei Priori, infine, ospita, in un intero piano appositamente dedicato, le collezioni della Galleria Nazionale dell’Umbria con capolavori artistici dal tredicesimo al diciannovesimo secolo.

Sia Piazza IV Novembre che la vicina Piazza Danti accolgono il Duomo di Perugia, dedicato a San Lorenzo.

Una cattedrale maestosa che custodisce una preziosa reliquia. Si tratta del Sacro Anello Nuziale della Vergine Maria, una pietra verde che viene esposta ai fedeli solo due volte all’anno, a settembre e a luglio.

A Piazza Danti, si ha inoltre la possibilità di scoprire un’antica testimonianza dell’epoca etrusca, una cisterna profonda 36 metri che veniva usata più di duemila anni fa per raccogliere l’acqua necessaria alla città. Accanto al Pozzo Etrusco, la casa museo di Palazzo Sorbello è un ricco palazzo nobiliare che raccoglie al suo interno quadri, porcellane, manoscritti e una collezione di tessuti ricamati del XVII secolo.

A pochi passi da piazza IV Novembre si può raggiungere anche Piazza Matteotti, dove si trova il Palazzo del Capitano del Popolo. Un pregevole edificio medievale che dal Quattrocento ospita le autorità della giustizia ed ancora oggi è sede della Procura e della Corte d’Appello

Dal lato di via dei Priori il centro cittadino si apre su Porta Trasimena, antica via di accesso che collegava il centro etrusco alla strada per il Lago Trasimeno. Da qui si raggiungono l’Oratorio di San Bernardino e la Chiesa di San Francesco al Prato, che fu per secoli il luogo eletto dai nobili perugini per la sepoltura dei loro personaggi più influenti.

Le mura etrusche si aprono anche su un’altra importate porta, bellissima testimonianza del passato della città. Si tratta dell’Arco di Augusto, o Porta Etrusca.

Non lontano da questa Palazzo Gallenga Stuart è sicuramente un altro posto da visitare a Perugia. L’edificio barocco oggi è la sede dell’Università Italiana per gli Stranieri.

Se dal centro si raggiunge Corso Cavour si può accedere al Rione San Pietro, detto anche Borgo Bello, un altro quartiere storico di Perugia. Qui, il luogo più maestoso è l’Abbazia di San Domenico, la più grande di tutta l’Umbria.

Alla chiesa di San Domenico si affianca anche l’antico convento, sede del Museo di Archeologia Nazionale Umbro, in cui si possono ammirare antichi reperti dall’epoca preistorica alla conquista romana, passando per il fascino della raffinata civiltà etrusca.

Anche fuori dalle mura del centro storico si possono visitare alcuni notevoli luoghi di interesse.

Chi desidera ammirare i resti archeologici di un’antica tomba può recarsi all’Ipogeo dei Volumni, dove antiche urne decorate che contenevano i defunti sono ancora perfettamente conservate e testimoniano la ricchezza e il gusto dell’aristocrazia etrusca.

A Perugia arte e cultura vengono accompagnate dal gusto. Il cioccolato qui regna sovrano e se cioccolaterie storiche e i negozi del centro non sono sufficienti, è possibile anche visitare la Casa del Cioccolato Perugina. Qui, il famoso marchio italiano del cioccolato ha allestito un percorso dedicato alla storia e alla lavorazione di questa prelibatezza.

Ma sono da provare altre specialità come il Torcolo di San Costanzo, dolce a forma di ciambella che viene preparato per il giorno della festa di San Costanzo, uno dei patroni della città, il 29 gennaio. Un altro dolce è la Ciaramicola, sempre a forma di ciambella, di colore rosso con glassa bianca e confettini colorati di copertura, nato come inno alla città, rappresentando i cinque rioni di Perugia.

Poi la Torta al formaggio e la Torta al testo, che si possono accompagnare anche a ottimi vini bianchi e rossi. Perugia, infatti, è parte della Strada dei Vini del Cantico e della Strada del Vino Colli del Trasimeno.

Lasciata Perugia si raggiunge Assisi, un altro simbolo dell’Umbria.

La città di San Francesco dalla storia millenaria e dalle importanti testimonianze romane, medievali e rinascimentali. Qui si respira un’atmosfera di profonda spiritualità dei luoghi che la storia e la fede dei suoi Santi rendono unici nel mondo. Assisi si è imposta all’attenzione mondiale come centro universale del messaggio francescano di pace e fratellanza.

La visita a questa magnifica cittadina inizia dal suo edificio principale, la Basilica di San Francesco, costruita nell’XIII secolo e composta da due parti, la Chiesa Inferiore e la Chiesa Superiore. All’interno, oltre a visitare la cripta nella quale riposa la salma del Santo, si ammirano alcuni dei capolavori di Giotto e Cimabue.

Proseguendo per Via San Francesco si raggiunge la medievale Piazza del Comune attorno a cui spicca il Tempio di Minerva, vero gioiello d’arte antica. Continuando a percorrere le orme del Santo, una volta usciti dalla piazza, ci si trova davanti alla Chiesa Nuova, realizzata nel ‘600 sulla casa natale di San Francesco.

Assisi, però, è anche la città di Santa Chiara. Una volta attraversato Corso Mazzini ci si ritrova in Piazza Santa Chiara, dominata dall’omonima Basilica, all’interno della quale si possono ammirare i resti della Santa. Un ‘altra importante tappa è la Cattedrale di San Rufino, al cui interno sono custodite una cisterna romana, la fonte battesimale dove furono battezzati Francesco e Chiara, e la meravigliosa cripta della Basilica Ugoniana.

Il giro delle mura medievali ed il varco delle relative sette porte è un’idea alternativa per la visita di Assisi, a cui aggiungere anche una visita alla Rocca Maggiore dalla quale godere di un meraviglioso panorama su tutta la città. E poi continuare a scoprire i luoghi più umili legati a San Francesco come l’Eremo delle Carceri, un luogo immerso nella natura a pochi chilometri dal centro storico di Assisi, dove San Francesco e i suoi seguaci si ritrovavano proprio per pregare e meditare.

Prima di lasciare Assisi è necessario assaggiare qualche sua specialità come il pecorino, il ciauscolo, salame spalmabile costituito da un impasto di carne di maiale, gli Umbricelli, grossi spaghetti fatti a mano, da gustare al tartufo o alla norcina e la Rocciata, dolce di origine medievale tipico di Assisi, ripieno di mele, nocciole, noci e uvetta

Si arriva a Nocera Umbra.

Una città che con il suo centro storico dalla particolare forma arroccata mostra evidenti segni del suo passato di struttura difensiva, a partire dalle possenti mura castellane di epoca medievale.

Una volta attraversata Porta Vecchia si incontra la trecentesca Chiesa di San Francesco, sede della Pinacoteca e del Museo Civico, che conserva affreschi di Matteo da Gualdo ed opere di scuola umbra. Tra gli edifici di maggior pregio artistico spicca il Duomo, antico edificio romanico del XII secolo, completamente ricostruito a metà 1400. Accanto si trova la Torre Civica, imponente torrione dell’XI secolo, unico resto dell’antica rocca.

Nel centro storico meritano una visita anche la Chiesa di San Filippo, di stile neogotico, realizzata dall’architetto Luigi Poletti verso la fine del 1800 e il Teatro Comunale, splendido esempio di architettura liberty. Altre attrazioni sono la Biblioteca Piervissani, con i suoi 35.000 volumi antichi la chiesa di San Giovanni Battista in stile gotico.

Nei dintorni importanti centri culturali e artistici sono la Rocca di Postignano, Col Pertana e Salmaregia.

La misticità dei luoghi è testimoniata dalla strada francescana dove ogni anno, a settembre, durante la Cavalcata di Satriano, cavalieri in costume d’epoca ripercorrono l’ultimo viaggio di San Francesco del 1226 da Nocera Umbra ad Assisi. Nocera Umbra, inoltre, ha un’antica tradizione di stazione termale che si trova a Bagni di Nocera, in cui sgorgano le acque della sorgente Angelica.

Poi Spello, un grazioso borgo che unisce al suo carattere medievale, con vicoli tortuosi e antiche case in pietra, numerose testimonianze di epoca romana.

Tra queste si distinguono le antiche mura ben conservate, nelle quali si aprono tre porte. Sulla Via Roma, la Porta Urbica e, sulla Piazza del Mercato, la grandiosa Porta Consolare. La terza porta, chiamata Porta Venere, presenta le caratteristiche Torri di Properzio.

Merita una visita la Casa Romana, riportata alla luce a fine 1800 grazie agli scavi eseguiti sotto il Municipio.

L’iscrizione presente sulle mura dell’edificio riconduce alla proprietà di Vespasia Polla, madre di Vespasiano. Sono ancora ben visibili l’atrio con la pavimentazione originaria a mosaico a tessere bianche e nere, le quattro stanze laterali all’atrio e il grande ambiente in cui si svolgevano le riunioni familiari.

La visita di Spello continua con la Chiesa di Santa Maria Maggiore, al cui interno si presentano la famosa Cappella Baglioni e gli affreschi del Pinturicchio, considerati la sua migliore produzione ed il suo autoritratto. Per gli amanti dell’arte un altri luoghi significativi sono il Museo Civico e la Pinacoteca, allestiti nel Palazzo dei Canonici, mentre un altro edificio di notevole importanza è Villa Costanzi, meglio conosciuta come Villa Fidelia.

Creata sulle rovine di un santuario romano, presenta una struttura a terrazzamenti e, oltre ad ospitare ogni anno eventi culturali e concerti, racchiude al suo interno uno splendido parco con alberi secolari e un palazzo settecentesco in cui è allestita una mostra dedicata ad artisti contemporanei.

Un appuntamento da non perdere è l’Infiorata del Corpus Domini, l’evento più rappresentativo di Spello.

Ogni anno, tra maggio e giugno, le strade del borgo medioevale si trasformano in uno spettacolare e immenso tappeto di fiori.

Un’altra esperienza da vivere è “la notte dei Fiori” di Spello, la nottata precedente alla domenica del Corpus Domini, quando si può assistere al lavoro incantevole ed impegnativo degli infioratori, oltre a partecipare ai numerosi spettacoli di musica e visitare le mostre mercato.

Ecco Foligno, situata in una zona pianeggiante, piccolo particolare che la differenzia dalle altre città umbre e che rende la città molto piacevole da visitare in bici o a piedi.

Il cuore di Foligno è rappresentato da Piazza della Repubblica, dove si può ammirare uno straordinario insieme architettonico composto dal Duomo, dal Palazzo Comunale e da Palazzo Trinci.

Il Duomo di Foligno è dedicato a San Feliciano, patrono della città, e costituisce uno splendido esempio di edificio in stile neoclassico- barocco. Al suo interno si trovano il Museo Capitolare Diocesano e la Cripta di San Feliciano.

Accanto al Duomo si affaccia Palazzo Trinci, sede della Pinacoteca, presenta una facciata neoclassica e una magnifica scala gotica, mentre poco distante ecco Palazzo Orfini, antica dimora di Emiliano Orfini, il tipografo che stampò la prima edizione in lingua italiana della Divina Commedia.

Una visita al Centro Italiano Arte Contemporanea, nato sulle rovine dell’edificio che fu prima Centrale del latte, una struttura che si propone come contenitore e promotore delle attività artistiche focalizzate sulla creatività.  Dopo aver passeggiato in lungo e in largo per la città, si può fare una meritata sosta al Parco dei Canapè, apprezzato luogo di svago e di relax racchiuso da una parte dell’antica cinta muraria tra Porta Romana e Porta Todi.

Una breve gita fuori porta, a pochi chilometri dal centro, conduce alla scoperta dell’Abbazia di Sassovivo, affascinante complesso benedettino fondato intorno al 1070.

Solo il vento e i canti gregoriani interrompono il silenzio che domina questo luogo suggestivo immerso tra gli uliveti

L’evento simbolo di Foligno è la Giostra della Quintana. La gara, uno dei Tornei più antichi d’Italia, vanta ben due edizioni ogni anno, una a giugno e una a settembre, in cui cavalli e cavalieri si sfidano in una singolare corsa all’anello. Un’ occasione in cui gustare piatti tipici del’600 nelle taverne e nelle trattorie locali.

Nelle campagne vicine si possono assaggiare ed acquistare i prodotti tipici del territorio direttamente nelle aziende agricole locali. Un primo piatto da provare sono gli spaghetti col rancetto, piatto a base di pancetta, pomodori e maggiorana che conferisce agli spaghetti un profumo e un sapore singolari, mentre tra i dolci la miaccia, una specie di sanguinaccio imbevuto nel Sagrantino e decorato con i canditi.

Un’altra affascinante città dell’Umbria è Spoleto.

La Rocca Albornoziana domina dall’alto la città ed è un’eminente testimonianza della presenza dei papi e dei governatori a Spoleto. La Rocca è il simbolo della città e si divide in due aree distinte, il Cortile d’onore, con il Museo nazionale del Ducato e uno spazio polivalente per mostre, concerti e convegni, e il Cortile delle armi, con un teatro all’aperto.

Il Giro della Rocca è una suggestiva passeggiata panoramica attorno alla fortezza da cui si ammira la splendida valle spoletina. Il Ponte delle Torri unisce la Rocca e il Monteluco. Adatto a chi non soffre di vertigini, si può visitare questa imponente struttura lunga 230 metri e alta 82 metri.

Dopo il Giro della Rocca, perché non fermarsi in un caratteristico ristorantino per assaggiare le specialità locali. Da non perdere il tartufo nero, vero protagonista della tavola spoletina. A fine pasto si addolcisce il palato con la crescionda, un tipico dolce a base di uova, farina, cioccolato, amaretti e mistral.

Prima di entrare nel centro storico ci si può immergere nelle atmosfere dell’antica Roma visitando il Teatro Romano, che viene ancora utilizzato per spettacoli e rappresentazioni varie. All’incrocio con Via Monterone si trovano, sui rispettivi lati, Palazzo Mauri, sede della Biblioteca comunale, la chiesa di Sant’Ansano e la Cripta di Sant’Isacco, e anche l’Arco di Druso e Germanico.

Si arriva alla fine in una delle zone più importanti di Spoleto, Piazza del Duomo.

Qui si affaccia tra la meravigliosa Cattedrale di Santa Maria Assunta, raro esempio di sintesi dell’architettura romanica, che ospita affreschi del Pinturicchio e di Filippo Lippi.

L’itinerario umbro prosegue con una tappa a Norcia.

Città natale di San Benedetto, patria del tartufo nero e dell’arte norcina. Una località che accoglie con i suoi sapori e i suoi profumi. Qui, infatti, nasce l’arte del norcino, una vera specializzazione nella lavorazione delle carni di maiale. Nelle numerose norcinerie si possono assaggiare e acquistare il prosciutto di Norcia IGP e i saporiti salumi.

Altri prodotti tipici e genuini da provare sono i prelibati piatti cucinati con pregiato Tartufo Nero e, a seguire, formaggi di pecora, farro, zafferano, lenticchie di Castelluccio e funghi, in particolare i porcini. Nei boschi è inoltre possibile raccogliere una grande quantità di frutti di bosco.

A causa del terremoto del 2016, il centro storico di Norcia risulta in parte inagibile, ma ha da sempre conservato un interessante patrimonio artistico e culturale. Sulla piazza principale si presenta la Chiesa di San Benedetto, sorta sopra la casa natale del santo. Una facciata a capanna ed un grande rosone centrale con i simboli dei quattro evangelisti caratterizzano il portale abbellito da fasci di colonne.

Sempre sulla stessa piazza il Palazzo Comunale del XIII secolo con Loggia, Scalinata e Torre Campanaria.

All’interno sono da visitare la Sala del Consiglio Maggiore, la Sala Sertoriana e la Cappella dei Priori, di struttura settecentesca, dove si conserva il prezioso reliquario di San Benedetto, uno degli ultimi in stile gotico. Uno stile seguito anche per il Complesso Monumentale di San Francesco, attuale sede dell’auditorium, della biblioteca comunale e dell’archivio storico

Dopo aver scoperto questa cittadina ci si può dedicare ad una rilassante passeggiata nella natura in direzione di Castelluccio di Norcia.  Un piccolo borgo sorto su una collina nel cuore dei Monti Sibillini.

Molte le offerte a sportivi e amanti dell’attività all’aria aperta, tra cui trekking, equitazione, escursionismo, rafting, canoa, mountain bike. La zona montana di Forca Canapine, inoltre, ad un’altezza di 1542 metri, è luogo ideale per lo sci alpino e sede della migliore scuola di volo libero d’Europa.

Un viaggio nella spiritualità conduce a Cascia.

Centro religioso carico di misticismo e legato alla devozione di Santa Rita. La Basilica Santuario e il Monastero di Santa Rita, infatti, sono veri e propri centri religiosi di fama mondiale. In questo luogo vivono ancora le consorelle di Rita, le monache agostiniane di clausura.

Nella cappella al suo interno si trova il sarcofago dove le monache depositarono il corpo della santa subito dopo la sua morte. Gli appassionati alla storia di Santa Rita e al suo santuario si possono dirigere verso il borgo montano di Roccaporena, paese natale della santa, che custodisce i ricordi della sua vita.

Altre opere architettoniche di rilievo appartengono al periodo medievale, come la chiesa gotica di San Francesco, che colpisce per la bellezza del rosone, e quella di Sant’Agostino, al cui interno si trovano stupendi esempi di affreschi. Costruita in epoca longobarda, la collegiata di Santa Maria è probabilmente l’edificio più antico della città, anche se, a causa dei danni riportati nei terremoti, è stato notevolmente modificato.

Gli amanti della cucina rustica possono trovare sulla tavola di Cascia dei prodotti che soddisfano le aspettative. Sono da provare i piatti a base di cicerchia, oppure con la roveja di Civita di Cascia, caratteristico legume simile ai piselli, che può essere gustata fresca oppure essiccata, come ingrediente principe per minestre o zuppe.

Macinata a pietra può anche essere utilizzata come farina dal lieve retrogusto amarognolo per fare la farecchiata o pesata, una polenta che viene tradizionalmente condita con un battuto di acciughe, aglio e olio extravergine di oliva, buona anche il giorno successivo, affettata e abbrustolita in padella.

Si arriva a Terni, definita la Manchester italiana o la Città dell’Acciaio, grazie all’importante polo industriale siderurgico che qui si è sviluppato negli anni.

Alla storia e alla laboriosità di Terni è dedicata la Grande Pressa, posta di fronte alla stazione ferroviaria, un imponente monumento di 12.000 tonnellate.

A questo si aggiunge l’Obelisco Lancia di Luce. Situato alla fine di Corso del Popolo, l’opera, alta 32 metri, si presenta come un gigante di oltre cento tonnellate di acciaio divisa in quattro sezioni che rappresentano la lavorazione del ferro, dalla materia grezza fino al prodotto finito.

Ma Terni è anche la città di San Valentino, protettore degli innamorati di tutto il mondo. La sua basilica, che ne custodisce le spoglie, è meta di pellegrinaggi, mentre ogni anno l’intera città dedica importanti eventi al Santo Patrono, che culminano nella festa del 14 febbraio.

Nei dintorni della città, una tappa sicuramente obbligata riguarda la Cascata delle Marmore, una delle più famose d’Italia e tra le più alte in Europa. Inserita all’interno del Parco Regionale Fluviale del Nera, si possono ammirare i salti della Cascata entrando da due diversi punti, il Belvedere Inferiore e il Belvedere Superiore.

All’interno del Parco è possibile percorrere sei affascinanti sentieri ben tracciati e segnalati, che permettono di ammirare i salti d’acqua da più prospettive e godere appieno di panorami di suggestiva bellezza. A ridosso della cascata poi si presentano resti di archeologia industriale e opere idrauliche conservati nel Parco archeologico industriale di Campacci di Marmore.

La Cascata delle Marmore è anche la cornice ideale per gli amanti dello sport all’aperto, soprattutto di quello avventuriero. Qui, infatti, si ha la possibilità di praticare rafting, torrentismo e  kayak. Chi ama una natura più nascosta e sotterranea può visitare alcune grotte e forme carsiche scavate nei millenni dalle acque.

Le cavità principali sono racchiuse in tre distinti complessi.

Il primo è costituito dalla Grotta della Morta e dalla Grotta delle Diaclasi, il secondo dalla Grotta delle Colonne, mentre il terzo dalla Grotta della Condotta, che prende il nome dall’antica condotta che in passato alimentava il sistema di centrali idroelettriche

Tra le specialità culinarie risaltano i primi piatti di pasta fatto a mano come le Ciriole alla ternana.  Un impasto di acqua e farina tagliato a forma di spaghetti e conditi con un sughetto di pomodoro, aglio, olio e peperoncino ed una spolverata di prezzemolo fresco.

Carne alla brace, cinghiale e cacciagione completano il menu tipico locale. Durante il periodo natalizio, il dolce tipico da non perdere è il Pampepato, un equilibrato impasto di tanti ingredienti tra i quali noci, mandorle, pinoli, cioccolato, mosto cotto, caffè, canditi, e dall’inconfondibile connubio tra dolce, amaro e piccante.

Poco distante Narni, una cittadina in cui si respira ancora l’atmosfera medievale.

Ad evidenziarlo, prima fra tutte, la Rocca Albornoz, possente e antica fortezza con mura e torri che cingono un cortile interno al quale si accede attraverso due eleganti portali.

Al primo piano, accessibile mediante una bella scalinata, la residenza signorile. All’interno del cortile è stato allestito il primo Parco tematico medievale dell’Umbria, dove è stato ricostruito un villaggio trecentesco e, in occasione di eventi di rievocazione storica, si tengono spettacoli a tema, come concerti di musica medievale, danze storiche e gare di tiro con l’arco. Oltre ad essere sede di numerosi convegni, attualmente la rocca ospita la “Scuola del gusto” e una mostra d’arte.

Un edificio religioso da visitare è il Duomo di San Giovenale, patrono della città. Costruito sui resti di un’antica necropoli medievale, l’ingresso principale della Cattedrale è quello in Piazza Cavour. Ricostruito nel Trecento, Palazzo dei Priori è impreziosito dalla bella torre civica e dalla Loggia del Gattapone.

Attuale sede del Municipio, Palazzo del Podestà risale al XIII secolo e conserva diversi materiali archeologici, tra cui una mummia egizia. La chiesa di San Domenico è un complesso religioso edificato nel XII secolo ed oggi adibito ad uffici comunali, mentre la chiesa di Sant’Agostino è situata in prossimità delle mura e ricostruita nel XV secolo.

Oltre che in superficie, la città riserva sorprese emozionanti anche nel sottosuolo con il suggestivo percorso della Narni sotterranea, che si estende dagli ambienti ipogei del convento di San Domenico.

Acquedotti, cisterne, cunicoli, cripte e perfino la sala delle torture del Tribunale dell’Inquisizione, con una cella che ancora mostra i graffiti incisi dai prigionieri in attesa di essere condannati.

Il sottosuolo di Narni nasconde un mondo scavato nella roccia fin dall’epoca degli etruschi. Un paesaggio misterioso e affascinante racchiuso nel cuore della città dove fare un viaggio  indietro nel tempo alla scoperta di una millenaria città sotterranea.

Le influenze dell’atmosfera medievale di Narni si ritrovano anche sulla tavola.  Tra queste specialità la Bandiera, una sorta di peperonata tipica della cucina umbra.  Un contorno di zucchine, patate e peperoni tagliati a listarelle o cubetti, fatti stufare in padella rigorosamente con olio extravergine d’oliva, pomodoro e cipolla.

Poi la Brosega, altro semplice piatto a base di pomodori saltati in padella con un soffritto di cipolla a cui si uniscono solo in ultimo le uova da strapazzare. Il Brustengolo, invece, è un dolce povero, preparato un tempo con farina di granturco, uvetta, pinoli, noci, nocciole, sottili fette di mele. Posto su stampi rettangolari, viene cotto nel forno e si consuma freddo.

E ancora zuppe di legumi e cereali, il piccione arrosto o le ben note grigliate di carne mista, la cacciagione, i formaggi, gli insaccati, tutto accompagnato dalle numerose etichette degli ottimi vini locali come il ciliegiolo, il verdetto, il bianco Carsulae.

Procedendo gradualmente verso nord si incontra Orvieto.

 

Una città che presenta un patrimonio artistico e culturale tra i più ricchi dell’Umbria. Il Duomo è tra le più maestose realizzazioni dell’architettura italiana. Dall’ imponente facciata gotica, con mosaici e bassorilievi, domina l’intero borgo. L’interno del Duomo è ornato di importanti opere, tra le quali i celebri affreschi di Luca Signorelli e il Reliquiario del Corporale.

Una particolarità di Orvieto è la visita alla città sotterranea. Interamente creata dalle cavità scavate dagli abitanti nel corso dei secoli, viene così svelato un altro mondo da scoprire che consente di effettuare visite guidate in un complesso sotterraneo. Proprio qui, pozzi, cave, laboratori e frantoi per le olive hanno garantito la sopravvivenza degli abitanti in superficie per millenni.

Il Pozzo di San Patrizio è tra i più famosi, situato accanto ai giardini comunali che si trovano all’interno della Fortezza dell’Albornoz. Una straordinaria opera di ingegneria civile del Cinquecento, fu realizzato per motivi di sopravvivenza in caso di assedio o calamità naturali.

Profondo 62 metri, ha un diametro di 13,5 metri ed intorno si snodano due scale a chiocciola elicoidali che non si incontrano mai. Le due scalinate, composte da 248 gradini ognuna, ricevono luce da 72 finestre creando un’atmosfera surreale.

Orvieto è ricca di tradizioni. Oltre alle funzioni religiose, esiste un corteo storico rievocativo che coinvolge 400 figuranti, e la Festa della Palombella, risalente al Trecento. In quest’occasione viene fatta «volare» una colomba, legata a una raggiera scoppiettante di mortaretti su un cavo d’acciaio dalla chiesa di San Francesco al Duomo; la colomba viene poi donata alla prima coppia di sposi di quel giorno.

Una specialità gastronomica unica è la Pera di Monteleone d’ Orvieto, detta anche “bistecca del villano” per la consistenza e per le sue incredibili proprietà nutritive. Il piccione, la “palomba alla leccarda” ed il “pollo alla cacciatora” sono tra i piatti più antichi e tipici della città, mentre come dessert sono da provare i ciambelloni con l’anice. Ma Orvieto è famosa soprattutto per il vino, il famoso Grechetto, ma anche Trebbiano e Sangiovese che vengono prodotti in enormi quantità, ed alcune eccellenze come la Muffa Nobile, vino bianco doc.

Il meraviglioso percorso in Umbria si conclude a Todi, un piccolo gioiello al centro della regione.

Una cittadina medievale di una bellezza ed eleganza unica, che sorge in cima ad una collina ed è circondata tra tre cerchia di mura  che racchiudono innumerevoli tesori.

Il cuore pulsante della cittadina è Piazza del Popolo, su cui si affacciano alcuni degli edifici più importanti del centro storico. Qui si possono ammirare il complesso del Palazzo Comunale, nato dall’unione del Palazzo del Popolo, in cui sono ospitati il Museo lapidario, la Pinacoteca Civica, il Museo Etrusco Romano, ed il Palazzo dei Priori.

Il Duomo, eretto nel XII secolo sui resti di un tempio dedicato al dio Apollo, è caratterizzato da una lunga scalinata d’accesso e da una bella facciata romanica. Poco distante si trova la Chiesa di San Fortunato dedicata al santo patrono della città, che conserva nella cripta la tomba del poeta umanista Jacopone da Todi.

Assolutamente da vedere il celebre Tempio della Consolazione, eseguito nel XVI secolo su disegno del Bramante. Il particolare edificio presenta una struttura a pianta centrale con una bellissima cupola e, nell’altare al suo interno, ospita un’antica immagine della Madonna.

A Todi si fa un tuffo nel Medioevo attraversando i tre borghi di Ulpiano, Nuovo e di Porta Fratta e la zona della Valle inferiore detta dei Pontigli. All’interno dei caratteristici vicoletti si aprono frequentemente le porte a tutto sesto delle antiche botteghe artigiane che, in epoca medioevale, facevano capo alle corporazioni di arti e mestieri che dominavano l’intera vita economica cittadina.

La cucina locale rimane fedele alle più longeve tradizioni umbre.

Sulle tavole di Todi si trova sicuramente il pan caciato o nociato, un piccolo pane di forma rotonda con un impasto a base di noci, formaggio e uvetta, mentre in inverno la vera prelibatezza è la palomba alla ghiotta, piccioni cotti allo spiedo che, in genere, vengono accompagnati da un buon bicchiere di Grechetto di Todi DOC, un bianco dal tipico colore giallo paglierino intenso, ricco di delicate note floreali e fruttate.

Alessandro Campa

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