Veneziani (PwC Italia): “Pronti a cambiamento con innovazione digitale”

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Roma, 22 apr. (Labitalia) – “PwC Italia ha saputo reagire velocemente al cambiamento introdotto dall’emergenza Covid-19 per motivi legati in parte alla natura del business e in parte al programma di innovazione digitale già introdotto da alcuni anni”. Così, in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia, Matteo Veneziani, head of innovation, process & ict – change leader di Pwc Italia, network con oltre 276.000 professionisti in tutto il mondo, di cui oltre 5.800 in Italia. Dal punto di vista business “l’azienda, offrendo servizi professionali ai clienti, era già strutturata per consentire ai propri consulenti di lavorare presso le sedi dei clienti; questo ha facilitato il passaggio al lavoro da remoto almeno dal punto di vista degli strumenti tecnologici essendo tutti i dipendenti già dotati di pc portatile e smartphone”.

Dal punto di vista dei sistemi inoltre “il programma di innovazione digitale avviato da PwC Italia e in generale dal network PwC sta puntando da anni su soluzioni cloud, fruibili in mobilità, e sulla digitalizzazione dei processi di business con limitazione nell’uso dei documenti cartacei. Tali programmi hanno avuto già una accelerazione negli ultimi 12 mesi in funzione del progetto ‘smart workplace’, avviato su tutte le sedi italiane e che ha il suo elemento di maggior visibilità nella sede di Milano, che da autunno 2020 prenderà posto nella nuova PwC Tower presso il complesso CityLife”.

“Pertanto – continua Veneziani – la continuità di business al sorgere dell’emergenza è stata garantita dalle azioni messe in campo in precedenza. L’esigenza di portare avanti i progetti da remoto, mantenendo il coinvolgimento dei clienti pur nel rispetto del distanziamento sociale, ha accelerato i processi di digitalizzazione dei servizi già offerti nonché l’individuazione di nuovi servizi abilitati dalla tecnologia indirizzati a supportare i nostri Clienti. Da questo punto di vista la stretta collaborazione tra la funzione innovation process & ict di PwC Italia con le diverse linee di servizio (los) ha generato idee e opportunità per PwC sui due fronti, quello dei servizi ai clienti e quello dei processi interni, ribadendo la validità dell’approccio ‘do what we sell, sell what we do’ che da qualche anno caratterizza PwC Italia”.

“Se consideriamo il back office – sottolinea – la situazione è un po’diversa; l’attività viene svolta presso le sedi di PwC Italia e il personale è di fatto stanziale. Ciò nonostante, anche su tale popolazione aziendale già da tempo sia stato introdotto il ‘lavoro agile’ e pertanto l’estensione di tale metodologia, prima consentita per un massimo di 2 giorni alla settimana, al 100% del tempo sia stata relativamente semplice, almeno dal punto di vista tecnologico”.

“Anche questa famiglia professionale – sostiene – è stata impattata dal progetto ‘smart workplace’ e dai programmi di innovazione digitale, quindi i benefici degli investimenti fatti nei mesi precedenti sono stati messi in evidenza in modo importante proprio dall’emergenza Covid-19. Ridurre però il concetto di smart working al ‘lavoro da casa’ sarebbe un errore; infatti alcune dinamiche di collaborazione e governo delle attività, pur agevolate dall’introduzione di strumenti quali la GSuite (avvenuta nel 2018), nella condizione di distanziamento sociale al quale l’emergenza Covid ci ha forzato devono necessariamente cambiare”.

“Un conto – puntualizza Matteo Veneziani – è lavorare da remoto uno o due giorni la settimana, diverso e farlo 5 giorni su 5 per un periodo di tempo prolungato. In questo senso si sono attivate iniziative volte a migliorare la capacità di gestione delle attività ‘per obiettivi’, aumentando la responsabilizzazione delle persone sui risultati più che sulle attività. Sia sul fronte business, sia sul fronte back-office, è cambiato l’approccio alla gestione dei team e delle attività”.

PwC Italia “ha messo a disposizione delle ‘pillole formative’ che puntano a dare strumenti metodologici e informatici soprattutto alle figure di middle management affinché possano cambiare il loro stile di gestione ed adattarlo alle nuove condizioni operative. E’ proprio sul middle management a mio avviso che è richiesto il maggiore sforzo di cambiamento culturale, affinché la gestione dei team e delle attività passi da un controllo fisico e continuativo nel tempo a una assegnazione di obiettivi e verifica dei risultati”. PwC Italia e tutto il network PwC, “sta conducendo da tempo un processo di digital upskilling di tutte le proprie persone; anche questo importante investimento nelle competenze digitali sta dando i suoi risultati in questa fase di emergenza”. “Una maggiore consapevolezza e conoscenza – osserva – degli strumenti digitali rende tutto il personale PwC in grado di individuare più facilmente opportunità di miglioramento dei processi e dei servizi (interni o per i clienti)”.

“Tali opportunità – sostiene Veneziani – possono poi sfociare in soluzioni realizzate dalle stesse persone, laddove gli ambiti e le skill lo consentano, o in progetti che la funzione ip&ict porta avanti dando il supporto tecnologico necessario. Per PwC Italia forse la vera sfida sarà il dopo-emergenza; se da un lato probabilmente il ritorno a condizioni pre-emergenza sarà ancora lungo, il rischio di perdere le opportunità che questa situazione particolare ha chiaramente dimostrato essere assolutamente percorribili in un ritorno a vecchi stili e vecchie abitudini andrà contrastato con azioni di change management volte a consolidare il ‘new normal’ e i relativi benefici in termini di risparmi per l’azienda, minore impatto ambientale, migliore qualità della vita”.

Anche da questo punto di vista PwC Italia ha creato da due anni un team di change management, affidato a Matteo Veneziani, “focalizzato sul cambiamento, non solo inteso come acceleratore nell’adozione di nuovi strumenti e nuovi processi, ma come diffusione di una ‘cultura del cambiamento’ che sia pervasiva nell’organizzazione aziendale e renda PwC Italia veloce a cogliere le opportunità offerte dal contesto di business, caratterizzato a sua volta da veloci e improvvisi cambiamenti”.

 

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