Reoose, il portale del riutilizzo e del baratto. Anche solidale

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Chissà se è strofinando una vecchia lampada in soffitta che “la signora Maria” ha finalmente fatto uscire il genio. Ma stavolta è quello del baratto. Ed ha in serbo per tutti un’idea che può dare la smossa ad un mercato senza denaro e senza sprechi e tradursi in solidarietà

Anticamente la formula del baratto consisteva in uno scambio ritenuto equo dalle parti che si accordavano in assenza di denaro. Ciò consentiva che spesso le eccedenze di uno si trasformassero in beni per altri che a loro volta offrivano in cambio propri prodotti o perfino servizi. Un modo di “mercanteggiare” che è andato scomparendo nelle civiltà più evolute, basate sull’economia monetaria.

Ogni oggetto in buona sostanza ha un valore che si traduce in moneta. Con questo strumento possiamo così vendere ed acquistare in cambio di un titolo economico “universalmente riconosciuto” – il denaro, appunto – tutto ciò che ci occorre. Se da un lato l’utilità e la praticità di questo sistema sono ancora più che validi, dall’altro la nostra società non riesce più in molti casi a dare un valore alle cose. Accumuliamo così beni che mettiamo da parte, come oggetti, mobili, apparecchi elettronici e non siamo consapevoli di avere un valore reale inutilizzato e quindi sprecato.

La logica del baratto è d’altra parte complessa: ci chiediamo spesso come fare a trovare la persona interessata a ciò che abbiamo e soprattutto come facciamo ad avere in cambio una cosa che ci interessa o che ci occorre. La soluzione ingegnosa c’è, si chiama baratto asincrono, ed è un progetto che pensa anche al sociale ed al chilometro zero. Basta digitare su internet l’indirizzo www.reoose.com, registrarsi e pubblicare i propri annunci.

Ogni cosa che intendiamo barattare ha un valore espresso in crediti, un po’ come accade normalmente col il denaro. Ognuno può così vendere il proprio oggetto e accumulare crediti. A questo punto si può scegliere di donare i crediti alle ONLUS partner oppure acquistare uno o più oggetti con i propri crediti messi da parte nel tempo. Il sito, quindi, permette un baratto da un lato “etico”, dall’altro “non contestuale” che certamente favorisce questo tipo di scambi. La politica del portale spinge inoltre gli utenti a concludere trattative a chilometri zero, per favorire anche l’ambiente. Insomma un’idea normalmente niente male, ottima in periodo di crisi!

(Vincenzo Nizza)

 
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