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Mes: governo a rischio, Di Maio tenta mediazione, ‘no fermo ma serve responsabilità’ (2)

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(Adnkronos) – Dunque servono “testa e responsabilità”, per il ministro degli Esteri “è giusto che ognuno esprima il proprio dissenso in Parlamento, il Parlamento è sovrano, l’importante è farlo con lucidità e senza prestare il fianco a chi ci vorrebbe fuori da tutto”.

Con ogni probabilità, raccontano alcuni beninformati, nella risoluzione che il premier Giuseppe Conte porterà in Aula sarà messo nero su bianco che l’Italia non accederà al Mes previo un altro voto parlamentare, un passaggio che risulterebbe dunque una vittoria sul piano tattico per i 5 Stelle visto che non ci sarebbero i numeri nella maggioranza per accedere alla nuova linea di credito. A meno che non entrino in gioco maggioranze variabili, che per il M5S tuttavia sarebbero inaccettabili: il voto alla riforma potrà arrivare solo dall’attuale maggioranza ma dietro garanzia che l’Italia non farà ricorso al fondo Salva Stati. E’ la linea Di Maio, quella con cui il Movimento punta ad uscire dalla palude.

Sul lato dei passaggi tecnici e formali invece, una volta che ci sarà il voto in Aula il 9, Conte dovrà andare all’Eurosummit per dire l’ultima parola sulla riforma. La firma spetterà con ogni probabilità non alla Farnesina, che non ha mai negoziato la riforma, ma al Coreper o al Mef stesso, che ha portato avanti le trattative insieme a Palazzo Chigi.

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