Da Imid Academy la prima metodologia per accedere ai fondi Pnrr

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Roma, 30 nov. (Adnkronos Salute) – E’ stata presentata questa mattina da Pnrr Imid Academy la prima metodologia di lavoro condivisa per la costruzione di un progetto candidabile ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, realizzata da FB & Associati, con il contributo non condizionante di Pfizer. Come è stato ricordato nel corso dell’evento – organizzato a Roma, nella Sala Caduti di Nassirya del Senato – la Componente 2 della Missione 6 del Pnrr ha messo a disposizione 1,67 miliardi di euro per innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale: risorse non ancora utilizzate a causa di una forte complessità nella creazione di progetti capaci di tenere conto dei numerosi parametri che ne vincolano l’accesso.

La Pnrr Imid Accademy – dove Imid sta per Immune mediated inflammatory diseases, cioè malattie infiammatorie immunomediate – nasce dall’ascolto delle esigenze di pazienti e medici per soddisfare le attese del decisore regionale e all’urgenza di avviare un processo di ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali esistenti, il completamento e la diffusione del Fascicolo sanitario elettronico, e una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza attraverso la tecnologia. La stesura del piano è stata possibile grazie alla creazione tre inediti tavoli di lavoro nazionali che hanno visto la collaborazione trasversale di tutti i soggetti interessati all’efficientamento della sanità pubblica: associazioni dei pazienti, medici specialisti di malattie immunomediate, istituzioni nazionali e regionali, rappresentanti della pubblica amministrazione, il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale dell’Università La Sapienza di Roma e Fondazione Sostenibilità digitale.

I tre tavoli di lavoro, divisi tra Nord, Centro e Sud Italia, si sono concentrati rispettivamente su tre marco aree: facilitazione della pre-diagnosi per le malattie immunomediate al tavolo delle regioni del Nord, telemedicina e interoperabilità a quello delle regioni del Centro, mentre al Sud l’implementazione digitale del dossier sanitario elettronico attraverso l’uso di intelligenza artificiale. Attraverso la condivisione delle rispettive esigenze, la ricerca di obiettivi comuni e un confronto a 360 gradi sui succitati temi, ogni tavolo ha elaborato una tabella metodologica dettagliata come base di lavoro a disposizione di soggetti pubblici e privati, come società farmaceutiche, cliniche, ospedali e soprattutto Pmi operanti nel settore dell’innovazione tecnologica e digitale. Al fine di garantire il recepimento del modello delineato durante i lavori dei tavoli, sono stati coinvolti anche Health City Institute, health tank indipendente che analizza la salute nelle città, e Federsanità Anci, confederazione che associa Asl e aziende ospedaliere insieme ai rappresentanti dei Comuni associati alle Anci regionali di riferimento.

“Avere la possibilità di eseguire televisita, teleconsulto e teleassistenza, nonché la possibilità di acquisire alcuni parametri vitali dei pazienti direttamente da casa, rappresenterà una svolta epocale per la sanità pubblica – afferma Sergio Pillon, coordinatore della Trasformazione digitale presso l’Asl di Frosinone – Questi servizi saranno possibili solo con la creazione o l’implementazione di una piattaforma nazionale di telemedicina e con la diffusione su scala nazionale del Fascicolo sanitario elettronico. I fondi Pnrr rappresentano quindi uno strumento unico per iniziarne la progettazione. Perché diventino uno strumento reale di cura deve essere costruita una progettazione di dettaglio pratica, clinica, che coinvolga tutti gli attori”. Per Michelangelo Caiolfa, Federsanità Anci, “il Servizio sanitario nazionale, duramente colpito da una pandemia che ne ha messo in evidenza le debolezze, ritrova nel Pnrr un’opportunità di rinascita. Mettere in pratica la Missione Salute del Pnrr, lavorare sui fattori abilitanti al successo e rendere concrete scelte operative, diventa prioritario. Iniziative come la Pnrr Imid Academy, che creano standard progettuali, sono indubbiamente utili a tutti noi nella costruzione della sanità del futuro”.

“Siamo convinti che le importanti risorse economiche previste dalla Missione 6 del Pnrr e destinate a ridisegnare il nostro sistema sanitario possano contribuire a migliorare l’offerta sanitaria per i pazienti indipendentemente dalla regione nella quale vivono – auspica Lorenzo Dagna, reumatologo presso l’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano – E’ intenzione di noi specialisti collaborare con le associazioni pazienti per rendere questo processo il più fruttuoso possibile”.

“Oggi chiediamo un’implementazione dei servizi territoriali e del percorso di cura per renderlo più agevole: i fondi del Pnrr possono rendere questa speranza una certezza – evidenzia Silvia Tonolo, presidente dell’Associazione nazionale malati reumatici (Anmar). Il periodo pandemico purtroppo ha evidenziato una serie di carenze al livello territoriale riguardo all’assistenza ai pazienti che soffrono di patologie reumatiche”.

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