Calcio: Pacifici, ‘stop partite per razzismo? C’è protocollo ma arbitro spesso lasciato solo’

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Roma, 6 giu. – (Adnkronos) – “Le norme ci sono e vanno applicate rigorosamente, c’è un protocollo condiviso con il ministero dell’Interno, le forze dell’ordine, gli ispettori di Lega e la Procura federale. Per gli arbitri è difficile capire il contesto in campo, ma tutti dobbiamo impegnarci contro una piaga sociale come è quella del razzismo”. Lo dice Carlo Pacifici, presidente dell’Aia, nel corso della conferenza stampa di fine stagione della classe arbitrale, con riferimento al possibile stop di una partita in caso di insulti razzisti verso i calciatori. “In certe situazioni l’arbitro è rimasto solo a decidere”, sottolinea Pacifici. Sulla ‘grazia’ concessa a Lukaku dal presidente della Figc Gabriele Gravina, Pacifici spiega: “E’ nella prerogativa del presidente Federale considerare la situazione generale, ma nel provvedimento di grazia a Lukaku c’è scritto che la decisione di Massa era corretta”. “Chi è oggetto di insulti razzisti non può essere ammonito, ma nel caso di Lukaku l’arbitro era convinto di una cosa diversa”, conclude il designatore Gianluca Rocchi.

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