La Strategia energetica nazionale e’ decreto. Ecco le novità

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La grande rivoluzione della Strategia energetica nazionale e’ rappresentata dall’abolizione del prezzo unico nazionale dell’energia e dal passaggio al mercato libero

La Strategia Energetica Nazionale è stata approvata: venerdì 8 marzo, il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, hanno firmato il decreto, lasciando degli impegni in tema di energia al prossimo Governo.  ‘Io e Corrado Passera abbiamo firmato il decreto interministeriale che chiude la procedura sulla Strategia energetica nazionale, che definisce lo sviluppo energetico dell’Italia sino al 2020.’ ha reso noto il Ministro Clini venerdì.

La Strategia energetica nazionale fa comunque discutere. Fa discutere i nuovi eletti perché una cosa così importante è stata approvata da un Governo ‘in scadenza’ e fa discutere anche le tante associazioni ambientaliste. Greenpeace, Legambiente e Wwf, definiscono il decreto ‘un colpo di mano’ da parte del Governo a favore di una strategia che tutela ‘in larga parte, le fonti fossili’.

Critiche a parte, cosa prevede la nuova Strategia Energetica Nazionale? Come cambierà il mondo dell’energia nei prossimi 20 anni?

Gran parte della produzione elettrica nazionale continuerà a dipendere dal gas. Ma il fabbisogno futuro di questa fonte è visto rivisto prudentemente al ribasso. Dopo il crollo della domanda, dovuto alla crisi, la richiesta risalirà più lentamente di ciò che si pensava. E, in vista di questo, sarà necessario un solo grande rigassificatore aggiuntivo, che potrà godere di garanzie e sovvenzioni pubbliche. Se qualcuno vorrà costruirne degli altri dovrà fare da solo, con le logiche di mercato, ma potrà contare su una ‘semplificazione amministrativa’.

Secondo quanto concordato dal decreto della Strategia energetica nazionale dovrà essere potenziata, poi, la rete di trasmissione elettrica, al di là degli impegni presi da Terna, il gestore delle rete a controllo pubblico.  E ancora, il decreto sull’energia prevede anche un ‘incremento dell’importanza dell’energia elettrica che dovrà quasi raddoppiare la quota di consumi finali, fino al 36-39%, e contribuire alla decarbonizzazione dei settori dei trasporti e del riscaldamento’.

La Strategia energetica nazionale parla anche di efficienza energetica e rinnovabili. In particolare la strategia affida un ‘ruolo cruciale’  all’efficienza energetica, ‘che potrà raggiungere riduzioni fino al 40% dei consumi rispetto al 2005’ e prevede un ‘incremento sostanziale delle fonti rinnovabili che potranno rappresentare il 55% dei consumi finali di energia’.

Ma la grande novità che introduce la Strategia energetica nazionale per il sistema elettrico nazionale potrebbe arrivare dall’abolizione del prezzo unico nazionale (Pun), una misura questa auspicabile per responsabilizzare meglio i territori e le amministrazioni locali che continuano a bloccare le nuove infrastrutture energetiche.  Non manca, all’interno del decreto sulla Strategia energetica nazionale, l’intenzione di accompagnare il completamento della liberalizzazione del mercato dell’energia con una riduzione della tipologia di cittadini che potranno usufruire delle attuali ‘tariffe di maggior tutela’ dell’elettricità e nel gas. In pratica la maggior parte dei cittadini dovrà rivolgersi al mercato libero, con tutti i possibili vantaggi di un mercato che conosce concorrenza, ma anche con tutti i possibili disagi che potrebbero arrivare dalle trappole commerciali.  

(gc)

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