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Robot fattorini

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Arrivano in Italia per fare le consegne

Delivery!

Questa è la parola che è entrata a far parte delle nostre vite ormai da qualche anno e sicuramente è diventata tra le più usate durante e dopo i lockdown.

La traduzione letteraria esiste e sarebbe “consegna a domicilio” ma noi ormai ci forgiamo di terminologie inglesi quasi come fosse una moda.

Anche se fatichiamo a crederlo, le prime forze di delivery provengono dalle civiltà inca, (siamo a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento) quando l’imperatore non voleva rinunciare a gustare pesce fresco nemmeno quando risiedeva a Machu Picchu, oggi patrimonio Unesco e terzo sito archeologico più grande del mondo.

Venne organizzato un vero e proprio, efficiente servizio di consegna “ante litteram”, attraverso una catena umana di incaricati, si calcolano tra le 1.500 e le 2.000 persone. Queste, a turno, prendevano in consegna il pesce, dal momento in cui era stato appena pescato: correvano quindi per il loro tratto di strada, prima di cedere il malloppo alla staffetta successiva. Così, quello che i pescatori avevano pescato nell’Oceano Pacifico poco prima riusciva a raggiungere le vette di Machu Picchu anche in sole 12, massimo 24 ore.

Le consegne negli anni fortunatamente sono diventate sempre più rapide fino ad arrivare ai giorni d’oggi, dove sembra che dei piccoli robot sostituiscano l’uomo per fare le consegna domicilio.

Dove trovare i robot fattorini.

Per le strade di Milano ci saranno robot-fattorini (completamente autonomi) che effettueranno consegne di ordini online. Non è fantascienza ma realtà. E’ una sperimentazione di un progetto che è diventato realtà grazie al progetto “Sperimentazione Italia“, la sandbox normativa che consente a startup, imprese, università e centri di ricerca di sperimentare progetti innovativi attraverso una deroga temporanea alle norme vigenti. L’autorizzazione, nel dettaglio, è il risultato della collaborazione tra il dipartimento per la trasformazione digitale, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e palazzo Marino.

I robot saranno marchiati Yape, azienda del gruppo E-novia che ha realizzato un droide dotato di due ruote auto-bilanciate in grado di trasportare colli fino a 10kg sia per strada che all’interno degli edifici (l’autonomia di ciascun dispositivo è di circa 80km, stando a quanto comunicato). Durante la sperimentazione, tuttavia, il robot sarà dotato di un sistema di regolazione della velocità che non gli permetterà di superare i 6 km/h.

Per il momento il robot non circolerà per tutta la città: il servizio sarà confinato nell’area di Cascina Merlata e effettuerà consegne tra i negozi e gli appartamenti del distretto “Uptown”. In un secondo momento – tra circa 6 mesi, se tutto andrà secondo i piani – inizierà una sperimentazione più intensa e il servizio verrà esteso (per altri 6 mesi) a tutto il comune di Milano.

Il progetto “Sperimentazione Italia” punta a fare del nostro Paese un laboratorio di innovazione, aprendo le porte all’applicazione di tecnologie emergenti a beneficio di cittadini, imprese e pubblica amministrazione. In caso di sperimentazioni di successo, grazie ai dati raccolti, potrà essere proposta una modifica normativa per consentire alle innovazioni di diventare replicabili su tutto il territorio nazionale.

D.T.

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