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I segnali radio «alieni» che arrivano dall’universo sono molto più comuni di quello che pensiamo

C’è un bellissimo romanzo di Don DeLillo che si chiama La stella di Ratner e che racconta di un team di scienziati rinchiusi in un palazzo a forma di cicloide, in Asia, che cercano di decodificare dei segnali che sono appena arrivati da una stella – la Stella di Ratner, appunto. Viene sempre da pensarci quando si sentono notizie come quella recentissima (mettere qui articolo di Giugno «Un misterioso segnale da una galassia lontana») di alcuni astronomi che sono riusciti a rintracciare un misterioso segnale radio che veniva da una galassia lontana. E viene sempre da stupirsene.

In realtà, però, da quella notizia, le squadre di tutto il mondo di segnali ne hanno rintracciati altri dieci – perché, in realtà, questi segnali di trasmissioni radio intergalattiche sono molto più comuni di quello che immaginiamo.

L’ultimo è stato registrato da un team del CalTech’s Owens Valley Radio Observatory, a quanto raccontato da CNET e fa sempre parte dei cosiddetti «fast radio burst», ovvero lampi radio veloci su cui gli astronomi stanno molto lavorando.

Stavolta, il segnale ha avuto origine da una galassia distante 8 miliardi di anni luce dalla nostra, secondo lo studio che è stato poi pubblicato sulla rivista Nature e che racconta di una distanza due volte quella del segnale registrato precedentemente dagli astronomi del telescopio Gemini South.

Insomma, qualunque sia il punto da cui questi segnali partono, che per ora rimane un mistero, certo è che fanno molta strada prima di arrivare a noi: gli scienziati sostengono che la loro aumentata frequenza è un buon segno per riuscire a risolvere il mistero.
Speriamo.

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alieni, segnali radio, spazio

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