cambiamenti climatici e malattie trasmissibili

Cambiamenti climatici e salute umana sono collegati?

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cambiamenti climatici e malattie trasmissibili

Un report del WWF ci spiega quali sono i fattori che legano i cambiamenti climatici alle malattie trasmissibili di origine animale

In questo clima quasi surreale, in cui la pandemia di Covid19 ci sta mettendo di fronte alla potenza ed alla pericolosità dei virus, il WWF ha redatto un report,  in cui ci spiega quali sono i fattori diretti e indiretti che collegano la crisi climatica alle malattie trasmissibili di origine animale.

È sempre più chiaro che la permanenza della specie umana sulla terra, dipenderà dal trattamento che l’uomo le riserverà. I cambiamenti climatici, stanno portando inevitabilmente a delle alterazioni degli equilibri degli ecosistemi, che stanno incidendo sullo sviluppo di nuove zoonosi (ovvero le malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo).

Secondo il report, sono tre i meccanismi che possono aumentare l’insorgenza di zoonosi:

1) espansione degli areali delle specie serbatoio o vettori, come nel caso di Morbo di Lyme e West Nile Virus;
2) alterazioni nelle temperature e nel regime delle precipitazioni, che favoriscono ad esempio malaria e Chikungunya;
3) rilascio di patogeni in aree precedentemente ghiacciate, come nel caso dell’antrace.

Le zoonosi ad oggi conosciute sono più di 200 secondo l’OMS e ogni anno causano circa 1 miliardo di casi e milioni di morti. Sono zoonosi la rabbia, l’antrace, la SARS, la febbre gialla, l’HIV, l’Ebola, la Chikungunya ed il Covid19, ma anche l’influenza.

Il riscaldamento climatico è uno dei fattori chiave per la proliferazione di questo tipo di malattie.

L’inverno appena trascorso è stato il più caldo di sempre e questo porterà condizioni più favorevoli per lo sviluppo in aree fino ad ora non interessate, come America, Europa e Cina, di malattie veicolate da zecche e zanzare, come per esempio la TBE, la Dengue e la febbre gialla.

In Italia, negli ultimi 40 anni, la capacità di acquisire virus e trasmetterli ad un ospite è aumentata del 50%.

Questo vuol dire che il virus ha trovato un clima idoneo ed un ambiente adatto. Negli ultimi anni sono infatti stati registrati casi di encefalite virale da zecche (TBE) mai riscontrati prima nel nostro paese. Ma anche nuovi focolai di Dengue, West Nile Disease, Zika.

Il riscaldamento climatico in Italia, oltre al rischio di un aumento delle zoonosi, ha portato con se anche un peggioramento della qualità dell’aria, che solo nel 2016 ha portato alla morte di 45.600 persone e alla crescita di malattie psicologiche come depressione, insonnia e ansia.

L’attenzione e il rispetto per il delicato ecosistema nel quale viviamo non è più solo una opzione, tutto ci dice che d’ora in poi deve essere parte integrante di ogni aspetto della nostra vita.

 

 

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