ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll

Nuove scoperte riscrivono l’evoluzione del cervello

Condividi questo articolo:

Studi recenti rivelano percorsi evolutivi distinti tra uccelli e mammiferi

Un’analisi approfondita di oltre 300 milioni di anni di evoluzione cerebrale ha messo in discussione le teorie tradizionali, evidenziando che uccelli e mammiferi hanno sviluppato cervelli complessi attraverso percorsi indipendenti. Questa scoperta è emersa da due studi pubblicati sulla rivista Science, coordinati rispettivamente dal Centro per la Biologia Molecolare dell’Università di Heidelberg e dal Centro Basco Achucarro per le Neuroscienze, e dal VIB Center per IA e Biologia Computazionale di Lovanio.

Evoluzione convergente: strade diverse per funzioni simili

La ricerca guidata da Henrik Kaessmann e Fernando García-Moreno ha evidenziato che, sebbene uccelli e mammiferi presentino circuiti cerebrali con funzioni analoghe, questi si formano durante lo sviluppo embrionale in modi significativamente differenti. I neuroni responsabili dell’elaborazione sensoriale nei due gruppi originano in tempi e luoghi diversi e sono regolati da geni distinti, suggerendo un caso di evoluzione convergente. García-Moreno sottolinea: “I nostri dati dimostrano che l’evoluzione ha trovato molteplici soluzioni per costruire cervelli complessi”.

L’importanza degli “interruttori” genetici

Nel secondo studio, il team di Stein Aerts ha utilizzato algoritmi di intelligenza artificiale per confrontare diversi tipi di cellule cerebrali in esseri umani, topi e polli, coprendo circa 320 milioni di anni di evoluzione. È stato creato un atlante dettagliato delle cellule cerebrali aviari, focalizzandosi sugli ‘interruttori’ genetici che determinano l’attivazione o la repressione genica in ciascuna cellula. I risultati mostrano che, mentre alcuni di questi interruttori sono conservati tra uccelli e mammiferi, molti altri si sono evoluti in maniera distinta.

Implicazioni per la ricerca sul neurosviluppo

Queste scoperte suggeriscono una flessibilità evolutiva del cervello finora sconosciuta, indicando che funzioni cognitive avanzate possono emergere attraverso differenti percorsi genetici e cellulari. Comprendere come si forma il cervello, sia durante lo sviluppo embrionale che attraverso la storia evolutiva, è fondamentale per approfondire il funzionamento cerebrale e potrebbe aprire nuove strade nella ricerca su disturbi mentali e cognitivi.

Questi studi rappresentano un passo significativo nella comprensione dell’evoluzione cerebrale, evidenziando come percorsi evolutivi distinti possano portare a soluzioni funzionali simili in specie diverse.

Verso un’IA più “adulta”?

Con questa nuova politica, OpenAI si allinea sempre più a una visione dell’intelligenza artificiale come strumento adattabile alle esigenze dell’utente, piuttosto che come un’entità neutrale e ultra-controllata.
Resta da vedere come questa apertura sarà accolta dal pubblico e se l’azienda riuscirà a mantenere un equilibrio tra accessibilità, sicurezza e responsabilità etica. La domanda ora è: quanto siamo davvero pronti a interagire con un’intelligenza artificiale senza censure?

Questo articolo è stato letto 11 volte.
Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net