Messico: ritrovati microbi sconosciuti di 60mila anni fa

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Il loro patrimonio genetico differisce almeno del 10% rispetto alle ‘famiglie’ più somiglianti

In una grotta messicana, profonda 800, dove le temperature salgono 50 gradi e l’umidità arriva al 100%, sono sopravvissuti dei microbi di 60mila anni fa.

Il luogo, la miniera di Naica, nel 2002 vide un crollo che ne causò la chiusura. Lì venne alla luce un ambiente estremo, in cui erano presenti enormi cristalli di gesso, grandi come tronchi.

I microbi che vi sono stati ritrovati hanno vissuto isolati dal resto del mondo per migliaia di anni, come ha spiegato la ricercatrice Penelope Boston, direttore l’Istituto di astrobiologia della Nasa, al convegno dell’American Association for the Advancement of Science.

Lo studio su questi microbi va avanti da 10 anni, ma non è ancora stato pubblicato. Suscita comunque l’attenzione dell’Agenzia spaziale americana perché dimostra la possibilità di forme di vita in condizioni simili a quelle di altri pianeti.

I microrganismi trovati nel 90% dei casi non hanno simili sulla superficie terrestre, il loro patrimonio genetico differisce almeno del 10% rispetto alle ‘famiglie’ più somiglianti, una differenza simile a quella che c’è tra una muffa e un uomo. I ceppi trovati, come riporta l’Ansa, sono una quarantina e appartengono a batteri solforiduttori, che avrebbero favorito la crescita abnorme dei cristalli di gesso presenti nella grotta.

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