La nuove tasse del 2013: cosa serve sapere su Tares, Tobin Tax e Ivie

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Il 2013 porta con sé l’introduzione di nuove tasse: la Tares, la nuova tassa sui rifiuti, l’Ivie, l’imposta sugli immobili all’estero, e la Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie. Come si calcolano e come si pagano

Il 2013 è l’anno delle nuove tasse. Dal 1 gennaio di quest’anno sono entrate ufficialmente in vigore la Tares, l’Ivie e la Tobin Tax. Cosa vorranno dire e soprattutto cosa tassano questi nomi misteriosi? Ecoseven.net corre in aiuto dei consumatori e spiega tassa per tassa cosa e come si deve pagare.

Tra le nuove tasse del 2013 importantissima è la Tares, la nuova tassa sui rifiuti. La Tares renderà il posto di Tarsu e Tia, gravando maggiormente sulle tasche degli italiani. Il pagamento della Tares è suddiviso in quattro rate  e l’intero ricavato sarà destinato a migliorare il servizio di igiene ambientale, a sovvenzionare parte dell’illuminazione pubblica della pulizia delle strade e della loro manutenzione. A pagare la Tares saranno i possessori di appartamenti ad uso privato, di negozi, di capannoni, di altri locali commerciali e di spazi scoperti potenzialmente in grado di produrre rifiuti urbani. La Tares, rispetto alle tasse sui rifiuti precedenti, secondo  i calcoli della UIL, porterà un aumento medio del 37,5% per le residenze private (circa 80 euro), e secondo i calcoli di Confcommercio, un aumento del 293% per i locali commerciali.

L’inizio del 2013 porta con sé anche la Tobin tax, la tassa sulle che  verrà applicata ai ‘trasferimenti di azioni e titoli partecipativi’ e si pagherà a partire dal primo marzo 2013. Il prelievo della Tobin Tax sui trasferimenti finanziari sarà pari allo 0,1% sugli scambi sui mercati regolamentati e dello 0,2% per quelli sui mercati non regolamentati, gli ‘over the counter’. Per il 2013 l’importo sarà rispettivamente dello 0,12% e dello 0,22% per compensare lo slittamento a marzo. Prelievo fisso invece per i derivati e norme ad hoc per le negoziazioni ad ‘alta frequenza’.

Nuova tassa del 2013 è anche l’Ivie, l’imposta da pagare sul valore degli immobili situati all’estero: in pratica è l’Imu applicata sugli immobili che sono posizionati fuori dai confini nazionali. Come si calcola l’Ivie? Nonostante siano simili, l’imposta Ivie si calcola in maniera diversa dall’Imu. Infatti l’importo si determina applicando un’aliquota dello 0,76% alla base imponibile, rappresentata dal valore dell’immobile, da desumere dall’atto d’acquisto o da contratti. Solo nei paesi dell’Unione europea o nei  paesi aderenti allo Spazio Economico europeo, si può adottare come valore quello considerato per l’assolvimento delle imposte locali. Come per l’Imu è prevista un’aliquota ridotta dello 0,4% per gli immobili adibiti ad abitazione principale, da parte di coloro che lavorano all’estero per lo Stato italiano o per un suo ente, e solo limitatamente al periodo in cui questa prestazione lavorativa viene svolta. All’importo totale verranno applicate, proprio come l’imposta  municipale unica applicata sugli immobili italiani, le detrazioni di 200 euro e di 50 euro per ogni figlio minore di 26 anni dimorante abitualmente nell’abitazione. Il governo ha stimato per questa imposta un incasso di 98 milioni di euro all’anno.

(gc)

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