Linfonodi Subcentimetrici: cosa sono e quando preoccuparsi

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linfonodi subcentimetrici

Si sente spesso parlare dei linfonodi subcentimetrici: ma cosa sono? Se sono ingrossati, c’è da preoccuparsi? Cosa fare?

I linfonodi sono piccoli organi (in condizioni di normalità misurano pochi millimetri) di forma tondeggiante, allungata o “a fagiolo”. Sono diffusi in tutto l’organismo e rappresentano “stazioni” delle vie linfatiche (in ogni individuo varie centinaia, spesso aggregati tra loro, specie in distretti “crocevia” come collo, ascelle, addome, inguine).

Nelle vie linfatiche scorre la linfa, un liquido costituito da varie componenti, fra cui i globuli bianchi e le cellule del sistema immunitario. Nei linfonodi sono presenti cellule del sistema immunitario “stanziali” ed in transito, ma che concorrono tutte a fronteggiare i pericoli provenienti dagli attacchi al nostro organismo da parte di agenti esterni (es. batteri, virus, altri agenti infettivi o tossici) o di cellule trasformate come quelle tumorali. Nel linfonodo subcentimetrico si realizza la prima strategia difensiva dell’organismo. In essi infatti, le cellule del sistema immunitario (principalmente i linfociti) vengono “istruite” a riconoscere l’agente nocivo individuato ed una volta immesse in circolo sono in grado di riconoscerlo e combatterlo in tutto l’organismo.

Linfonodi subcentimetrici cosa sono?

‘Durante queste “minacce”, il numero delle cellule del sistema immunitario presenti all’interno del linfonodo aumenta anche in maniera cospicua, determinandone l’aumento delle dimensioni (fenomeno definito in ambito medico, “linfoadenopatia” o “linfoadenomegalia”). Più spesso tale fenomeno è dovuto a processi infettivi o infiammatori in atto nel territorio da cui il linfonodo riceve la linfa, meno frequentemente è da attribuirsi ad una malattia tumorale del sangue (linfomi/leucemie), di un organo interno o della cute. In condizioni di normalità, le dimensioni subcentimetriche non permettono ai linfonodi di essere rilevati al tatto, se non in caso di particolare magrezza. I linfonodi subcentimetrici diventano invece palpabili in caso di linfoadenopatia/linfoadenomegalia’ spiega il Dott. Francesco Torino, oncologo medico dell’Università di Roma – Tor Vergata.

Sfortunatamente, il solo aumento di dimensioni di uno o più linfonodi subcentimetrici non può, da solo, consentire di effettuare una diagnosi circostanziata, tantomeno essere indicativo di patologia tumorale. Esistono segni/sintomi che devono spingere a consultare il medico? ‘Alcuni semplici ma importanti consigli possono farci orientare sul da farsi in caso di “ingrandimento” linfonodale, continua il Dott. Francesco Torino, oncologo medico dell’Università di Roma – Tor Vergata ‘Il progressivo aumento delle dimensioni di uno o più linfonodi, specie se alla palpazione appaiono di consistenza dura, poco mobile, o se tale aumento persista dopo una terapia antiinfiammatoria (o antibiotica) impone di rivolgersi al medico. La presenza o meno di dolore evocato dal toccare il linfonodo non è dirimente. Solo la valutazione medica, attraverso l’utilizzo di appropriati accertamenti può giungere a definire la causa specifica dell’ingrandimento linfonodale, indicando poi la terapia più idonea’.

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linfonodi, linfonodi ingrossati

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