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A Torino se usi la bicicletta ti fanno lo sconto al bar. E non solo

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Si e’ tenuto a Torino, lo scorso 3 giugno, il Bike Pride 2012, organizzato dagli amanti della bicicletta. E a far notizia e’ la creazione di una rete di esercizi commerciale ‘con un occhio di riguardo’ ai ciclisti

Lo scorso 3 giugno a Torino si è tenuto il Bike pride 2012, un evento, organizzato dagli amanti della bicicletta e della mobilità sostenibile. Ma a far notizia non è la sfilata delle biciclette quanto le idee e le iniziative nate in quel giorno. Parliamo della Bike Friendly Area e cioè di quella zona della città – in questo caso di Torino – che ha visto coinvolta per la prima volta una rete di esercizi commerciali che avevano ‘un occhio di riguardo’ verso i clienti ciclisti. Questo network di attività commerciali ha supportato innanzitutto il Bike Pride con una micro donazione che ha permesso di sostenere l’idea di una città a misura d’uomo e di bicicletta, come dicono sul sito web (www.bikepride.it/bikefriendly.html).  

La rete di negozi commerciali che ha supportato il Bike Pride si è anche prestata a pubblicizzare l’evento – attività per attività, negozio per negozio – attraverso un espositore con il testo Bike Friendly Area. Sembra che a Torino essere amici di chi usa un mezzo ad emissioni zero come la bicicletta, attragga e non poco l’interesse di clienti e curiosi. Anche se in realtà  l’idea non è del tutto nuova, perlomeno nei suoi fondamentali. È del 20 aprile, infatti, la notizia che a Latina, l’Associazione Latina in bicicletta ha stretto un accordo con i commercianti che si sono prestati ad offrire omaggi a chi fa shopping senza inquinare. Premi speciali per i clienti ciclisti, così vengono definiti gli omaggi per questo pubblico tutto in crescita: dal caffè al bar, allo sconto, fino ad un coupon speciale per la riparazione della bicicletta, l’idea ha appagato decine di commercianti ed entusiasmato gli amanti delle due ruote a propulsione umana. E se la ruota gira – come ci auguriamo noi di Ecoseven.net –  di iniziative come queste ne tratteremo ancora.

 

(Vincenzo Nizza)

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