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Evasione fiscale, Cortina non può diventare il simbolo dell’Italia che evade. Ma gli evasori vanno perseguiti

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Cortina non può diventare il simbolo dell’Italia che evade, ma l’evasione fiscale va condannata senza se e senza ma, perchè si possano abbassare le tasse per tutti

Cortina d’Ampezzo non può diventare il simbolo dell’Italia che evade le tasse e che premia i furbetti del quartierino. Cortina, il gioiello delle Dolomiti, è uno dei nostri fiori all’occhiello. Ma quello che è accaduto il 30 dicembre scorso – con il blitz dell’Agenzia delle Entrate – nella capitale chic d’inverno, palcoscenico del Cinepanettone, deve indurci ad una riflessione seria.

La prima: in Italia ci sono troppi furbetti. Che dichiarano poco e posseggono molto. Sgominare queste pratiche che rappresentano per tutti noi, che paghiamo le tasse, un cancro e una zavorra è un dovere non solo morale, ma anche di opportunità. Solo pagando tutti le tasse si possono evitare ulteriori innalzamenti delle imposte.

La seconda riflessione è la seguente: in Italia le tasse sono troppo alte e tra coloro che evadono le tasse ci sono persone o aziende che sono obbligate a farlo, pena il saltare in aria delle proprie attività. C’è un tipo di evasione fiscale la cui alternativa è la morte della propria attività economica.

La terza riflessione è che bisogna condannare senza se e senza ma chi a Cortina d’Ampezzo gira con un Suv ma dichiara 30 mila euro lordi all’anno; oppure chi a Capri o a Portofino va in mare d’estate con panfili e yacht che solo in pochi possono permettersi e magari sono intestati a società di comodo.

E’ strano che in Italia le percentuali di coloro che dichiarano oltre i 75 mila euro annui lordi di reddito sono così basse, mentre coloro che posseggono un suv o un auto di grossa cilindrata siano molti, ma molti di più.

Cortina ci deve far riflettere su questo. L’evasione fiscale va condannata e perseguita, perchè le tasse si possano abbassare per tutti, per coloro innanzitutto che pagano onestamente. 

(Natale Accetta)

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