Maratea. La Basilicata vista dal Tirreno

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Una delle località costiere più belle d’Italia. Distesa su un versante del monte San Biagio e protetta dal suo Redentore – la statua del Cristo alta 21 metri e seconda solo a quello di Rio de Janeiro – la cittadina lucana domina una costa ricca di sorprese, alla quale si arriva da strade immerse nel verde

Il sole caldo e le alte temperature rendono ancora forte la voglia di mare. Così decidiamo di visitare Maratea, probabilmente una delle località costiere più belle d’Italia. Distesa su un versante del monte San Biagio e protetta dal suo Redentore – la statua del Cristo alta 21 metri e seconda solo a quello di Rio de Janeiro – la cittadina lucana possiede una costa ricca di sorprese. Le alte falesie che scendono fino al mare, i fiumiciattoli che attraversano le spiagge e rendono più trasparente l’acqua marina, le piccole spiagge nascoste possono essere scoperte in questo periodo dell’anno in cui la folla dei turisti è ormai sparita. 

Il litorale si snoda per circa 30 km fra la macchia mediterranea e nasconde decine di spiagge da esplorare. Alcune sono raggiungibili solo via mare, altre invece possono essere raggiunte via terra con facilità. Ricordatevi che a Maratea le spiagge sono per lo più di sassi. Piccolini sassolini neri che il suole infuoca. In località Castrocucco invece esistono lunghe spiagge di sabbia. Nessuna parola comunque potrà descrivere pienamente i colori del mare. Maratea è entrata nella Guida Blu 2011 di Touring Club e Legambiente con il giudizio più alto. Cinque vele che promuovono con il massimo dei voti qualità delle acque , conservazione del territorio, accoglienza turistica e pulizia delle spiagge.

L’entroterra non riserva minori sorprese. Sulla cima del monte San Biagio si erge la Basilica dedicata all’omonimo santo (naturalmente san Biagio è il protettore di Maratea). Si dice che la chiesa sia nata nello stesso luogo in cui sorgeva un antico tempio pagano dedicato a Minerva. Tra la macchia mediterranea si ergono ancora i resti delle torri che proteggevano l’abitato.  Dalla basilica si giunge agevolmente alla statua del Redentore e da lì è possibile ammirare l’intera costa. Scendendo lungo la strada sterrata si possono vedere i ruderi dell’antica Maratea “Castello”.  Alle spalle della basilica, invece, un piccolo eremo, detto della Madonna degli Ulivi, racconta come le grotte lucane furono abitate dai monaci bizantini fuggiti dai loro paesi quando l’imperatore romano d’Oriente vietò l’uso delle immagini sacre. L’intera Basilicata è infatti costellata di piccole chiese rupestri, semplici grotte ricche di affreschi.

Vale la pena però dedicare una giornata anche alla visita del centro storico di Maratea, detta anche la città delle 44 chiese. Molti gli edifici monumentali e gli antichi palazzi nobiliari, dai portali in pietra lavorata (Casa Calderano, Palazzo d’Orlando, Casa Marini d’Armenia). Le chiese nascondono opere d’arte, come quelle custodite nella Chiesa Madre e in quella dell’Annunziata.

Prima di partire visitate il sito: www.maratea.info

(Alessandra Severini)
 

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