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Calderone: “Protesta giovani professionisti perché ignorati da politica”

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Roma, 7 lug. (Labitalia) – “La manifestazione dei giovani professionisti arriva proprio nelle ore in cui il Decreto rilancio si avvia alla conclusione del suo iter legislativo di conversione in legge. Proprio con questo provvedimento il governo ha ripetutamente ignorato le richieste dei professionisti – giovani e meno giovani – di poter accedere ai contributi a fondo perduto”. Così Marina Calderone, presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e del Comitato unitario delle professioni, intervistata da Adnkronos/Labitalia, commenta la protesta dei giovani professionisti in programma domani alle 15 a Roma in piazza Montecitorio per rispondere “alla politica che ci abbandonato” e consegnare al governo e al Parlamento il ‘Manifesto delle associazioni dei giovani professionisti’ che contiene cinque proposte concrete.

Una posizione condivisa da Calderone secondo cui “quali attività economiche a tutti gli effetti, come previsto dalla legislazione vigente, i professionisti hanno subìto come tutti i danni dei mesi di lock down conseguente all’emergenza sanitaria da Covid-19. Quindi, dopo la mobilitazione degli ordini del 4 giugno, oggi è il turno della componente giovanile alla quale, in prospettiva, la pandemia ha interrotto quel percorso di crescita fatto di sacrifici e investimenti economici per entrare o avviare uno studio professionale”.

Per i più giovani, ribadisce Calderone, in questi mesi è in ballo la sopravvivenza nel mercato del lavoro. “Se nei confronti di tutti i professionisti l’esecutivo ha la responsabilità -sottolinea- di garantire pari dignità rispetto ad altre componenti economiche del Paese nell’accesso alle misure di sostegno in un momento di difficoltà, per i più giovani vi è la necessità di non tagliarli fuori dal mercato. Il bonus dei 600 euro non può essere l’unica risposta alle difficoltà che vive da mesi il nostro comparto. Serve un’idea nuova di Paese che affronti scelte coraggiose: dalla semplificazione burocratica agli investimenti infrastrutturali passando per l’abbassamento del cuneo fiscale”, aggiunge.

Secondo Calderone i prossimi mesi saranno decisivi. “I professionisti sono parte integrante oltre che strategica della nostra economia. Se non ci saranno provvedimenti veramente incisivi per la ripresa economica tutto il mercato del lavoro vivrà una fase recessiva senza precedenti. Spero che non si arrivi a ciò e che si avvii una nuova fase di progettazione di strumenti veramente efficaci e di semplice e immediato utilizzo per affrontare con decisione i nodi cruciali della crisi”, sottolinea.

Per la leader dei professionisti finora nei provvedimenti del governo per i professionisti è mancato “di sicuro un approccio finalizzato alla valorizzazione di una componente essenziale del della nostra economia composta da 2,3 milioni di iscritti e che produce il 14% della ricchezza del Paese. Abbiamo dovuto, infatti, lottare per avere il bonus da 600 euro quando ne eravamo stati esclusi inizialmente. E non è andata così bene con i contributi a fondo perduto. Come se il comparto non fosse stato toccato dalla crisi”.

Secondo Calderone “più in generale, abbiamo visto 80 miliardi investiti in misure tampone mentre attendiamo di capire come affronteremo un autunno molto difficile una volta esauriti gli effetti dei provvedimenti in essere. Abbiamo presentato, come Comitato unitario delle professioni e Rete delle professioni tecniche, il ‘Manifesto per la rinascita dell’Italia’. Dentro c’è tutto quello che serve perché proviene da chi ogni giorno lavora e si confronta con la pubblica amministrazione e il mercato, ne conosce i limiti ma anche le potenzialità”.

E per Calderone “gli effetti del lock down non si esauriranno nel breve periodo, vedremo ancora l’approvazione di molti altri provvedimenti per fronteggiare una crisi epocale. Per cui, ritengo che il Governo avrà ancora altre occasioni per rivalutare il nostro contributo, anche in termini di sussidiarietà. Nel nostro Manifesto ci sono idee e proposte concrete ed è già nelle mani del presidente del Consiglio dei ministri al quale lo abbiamo consegnato in occasione degli Stati generali dell’economia a cui abbiamo partecipato”, conclude.

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