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Welfare, Unilever in campo per creazione di società più equa e inclusiva

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Roma, 21 gen. (Adnkronos/Labitalia) – Unilever ha annunciato l’avvio di un programma di attività dedicate alla creazione di una società più equa e inclusiva attraverso il miglioramento degli standard di vita delle persone e delle aziende che operano lungo la propria catena del valore, attraverso il supporto all’inclusività e la preparazione per il lavoro del futuro. Le principali attività di Unilever prevedono di: offrire alle persone che forniscono beni e servizi all’azienda un salario o reddito adeguato entro il 2030; investire 2 miliardi di euro all’anno in fornitori appartenenti alle minoranze entro il 2025; creare nuovi modelli di occupazione pionieristici per i dipendenti e offrire a 10 milioni di giovani entro il 2030 delle competenze di base per la preparazione al mondo del lavoro.

“Il mondo deve risolvere soprattutto i problemi legati al cambiamento climatico – afferma Alan Jope, Ceo di Unilever – e alla disuguaglianza sociale. L’anno trascorso ha indubbiamente ampliato il divario sociale. Pertanto, è necessaria un’azione decisa e collettiva per creare una società che contribuisca al miglioramento dei mezzi di sostentamento, abbracci la diversità, coltivi il talento e offra opportunità per tutti. Siamo convinti che queste iniziative possano rendere Unilever un’azienda migliore, più forte e pronta ad affrontare gli enormi cambiamenti sociali in atto, che saranno sempre più veloci. Una società sana è la base per un business fiorente”.

“L’offerta di un salario o di un reddito adeguato è un elemento fondamentale per la costruzione di una società più equa e inclusiva. In questo modo, le persone potranno permettersi un tenore di vita dignitoso, soddisfacendo le esigenze di base di una famiglia e contribuendo all’economia delle proprie comunità. Salari più dignitosi comportano altri vantaggi diretti all’economia: favoriscono la creazione di posti di lavoro, riducono l’avvicendamento dei dipendenti, migliorano la produttività e la qualità del lavoro, per un circolo virtuoso di crescita economica”, spiega Unilever.

“Intendiamo migliorare gli standard di vita dei lavoratori – prosegue – che percepiscono una bassa retribuzione in tutto il mondo. Entro il 2030, cercheremo di offrire a tutti coloro che forniscono direttamente beni e servizi a Unilever un salario adeguato o un reddito dignitoso. Offriamo già ai dipendenti un salario dignitoso e intendiamo fare altrettanto con le persone esterne al nostro personale, concentrandoci in particolare sui lavoratori più vulnerabili del settore manifatturiero e agricolo. Collaboreremo con fornitori, aziende, governi e Ong attraverso metodologie di acquisto, collaborazione e sostegno per cambiare il sistema e favorire l’adozione globale di pratiche salariali dignitose”.

“Al contempo, entro il 2025 intendiamo aiutare 5 milioni di piccole e medie imprese (pmi) che operano lungo la nostra catena a espandere il proprio business attraverso l’offerta di competenze, finanziamenti e tecnologia. Le pmi con cui lavoriamo sono spesso dettaglianti che gestiscono negozi, punti vendita e chioschi indipendenti, oppure microimprenditori ambulanti o porta a porta. Offriremo a questi soggetti una serie di supporti come, ad esempio, strumenti digitali, inclusione e servizi finanziari e modelli pubblico-privato a supporto dell’imprenditoria sociale per sviluppare attività e reddito”, sottolinea.

“Oltre a migliorare gli standard di vita attraverso l’inclusione economica, dobbiamo anche offrire maggiori opportunità alle minoranze interne ed esterne alla nostra organizzazione. La diversità sul luogo di lavoro consente di migliorare i risultati, anche economici, grazie alla possibilità di promuovere l’innovazione, la creatività e l’empatia”, prosegue.

“Nella nostra organizzazione – osserva – raggiungeremo una cultura equa attraverso politiche inclusive e pratiche progressiste che eliminino i pregiudizi e le discriminazioni. Abbiamo già raggiunto l’equilibrio di genere nel nostro gruppo dirigente globale ma dobbiamo fare di più per le donne e le altre minoranze. Attraverso una nuova strategia di equità, inclusione e diversità intendiamo rimuovere le barriere e i pregiudizi nel processo di assunzione e la dirigenza dovrà consentire a tutti nostri dipendenti di eccellere nei propri ruoli, e dovrà impegnarsi nel sostenere i dipendenti nel raggiungimento dell’eccellenza, creando una forza lavoro rappresentativa della popolazione dei Paesi in cui operiamo”.

“Il nostro lavoro di promozione della diversità e dell’inclusione – continua – andrà oltre le nostre persone e le operazioni della nostra azienda, grazie a un investimento di 2 miliardi di euro all’anno a favore di diversi fornitori entro il 2025. Si tratta di piccole e medie imprese di proprietà e gestite da donne, minoranze razziali, persone con disabilità e soggetti appartenenti alla comunità Lgbtqi+. Oltre all’investimento, supporteremo queste attività con un nuovo programma di sviluppo dei fornitori, che offrirà competenze, finanziamenti e opportunità di networking. Promuoveremo la diversità dei fornitori nell’intera catena del valore, incoraggiandoli a tutelare la diversità dei rispettivi partner”.

“Per favorire questo cambiamento, intendiamo anche utilizzare la forza dei nostri brand – rinarca – e la nostra posizione di secondo principale inserzionista al mondo. Intendiamo aumentare il numero di pubblicità che coinvolgano le persone appartenenti ai diversi gruppi, sia sullo schermo che dietro la telecamera. Contribuiremo a superare la prevalenza degli stereotipi proposti dalla pubblicità, promuovendo una rappresentazione più inclusiva delle persone”.

“Nel costruire una società più equa e inclusiva, dobbiamo comprendere – spiega – l’influenza dei cambiamenti del mondo del lavoro sulle prospettive occupazionali di molte persone. Una vasta gamma di modalità di lavoro, ruoli, luoghi, orari e competenze attuali dovranno cambiare rapidamente. Dobbiamo creare e sostenere le possibilità di occupazione, preparando i dipendenti e le persone esterne alla nostra organizzazione a fronteggiare i cambiamenti sociali e tecnologici in corso. Il nostro obiettivo è fare in modo che entro il 2025 tutti i dipendenti vengano riqualificati o formati, offrendo competenze adeguate per il mondo del lavoro del futuro. Pur non potendo offrire posti di lavoro fissi, a tempo pieno e permanenti per tutta la vita lavorativa di una persona, intendiamo fornire ai dipendenti le competenze necessarie per ottenere i mezzi di sussistenza all’interno o esterno di Unilever”.

“Entro il 2030, oltre allo sviluppo delle competenze, sperimenteremo – annuncia – nuovi modelli occupativi, fornendo ai dipendenti diverse opzioni di impiego flessibile. Collaborando con i sindacati e rappresentanti dei dipendenti, svilupperemo e sperimenteremo nuovi metodi di lavoro in grado di offrire sicurezza e flessibilità. Ad esempio, contratti di lavoro flessibili con benefit come, ad esempio, piani previdenziali o permessi per studio o riqualificazione. In questo modo creeremo un ambiente in grado di valorizzare l’apertura e l’adattabilità, sublimare il talento e le prestazioni e favorire l’elasticità delle persone. All’esterno della nostra organizzazione, forniremo a 10 milioni di giovani le competenze di base per prepararsi per le opportunità di lavoro entro il 2030”.

“Investendo nella creazione delle competenze e offrendo ai giovani la possibilità di fare esperienza, stimoleremo la crescita accelerando le capacità digitali, la creazione di competenze e l’aumento della produttività. Stiamo lavorando con i partner a LevelUp, una piattaforma per le possibilità di occupazione dei giovani, uno sportello unico che offre consulenza sul lavoro ideale, corsi di formazione, volontariato ed esperienze lavorative. Svilupperemo anche programmi di apprendistato in tutto il mondo e collaboreremo con fornitori e distributori allo sviluppo delle competenze professionali e alla condivisione delle opportunità di lavoro per consentire ai giovani di entrare nel mondo del lavoro. Il rispetto e la promozione dei diritti umani in tutte le nostre operazioni e relazioni commerciali resta la base del nostro metodo di conduzione del business a sostegno dei nuovi impegni e delle azioni sociali della nostra impresa”, conclude.

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