Palermo: frode fiscale, Gdf arresta rappresentante legale società cooperativa (2)

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(Adnkronos) – Come accertato dagli investigatori della Guardia di Finanza, la società, era utilizzata come “cartiera” per “l’emissione delle fatture, non disponendo né di personale dipendente né di mezzi di trasporto”.l volume delle fatture emesse per gli anni dal 2014 al 2018 ammonta a complessivi 2.612.175,90 euro. Pindemonte, originario del Lazio ma trapiantato da tempo a Carini, è già gravato da precedenti penali per reati di criminalità di tipo economico, annoverando sia delitti contro il patrimonio sia reati fiscali che hanno comportato, tra le altre cose, l’applicazione di pene accessorie quali l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione, l’interdizione dalle funzioni di rappresentanza e assistenza in materia tributaria e l’interdizione da uffici direttivi di persone giuridiche e società; ciò malgrado è rimasto l’amministratore della Team service soc. coop., stampando fatture per operazioni inesistenti dietro lo schermo della predetta società cooperativa, al fine di agevolare altre imprese nell’elusione degli obblighi impositivi”.

Con queste motivazioni il Gip presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura, ha emesso il provvedimento cautelare personale degli arresti domiciliari per il pericolo di reiterazione dei reati della stessa specie.

Inoltre, nei confronti delle seguenti cinque società, operanti in provincia di Palermo nel settore degli autotrasporti, individuate dai finanzieri della Tenenza di Carini quali utilizzatrici delle centinaia di fatture per operazioni inesistenti, è stato disposto il sequestro preventivo ai fini della successiva confisca per un importo complessivo di 385.705,76 euro, pari al profitto derivante dal mancato assolvimento dell’Iva dovuta al fisco.

“L’operazione eseguita dalla Guardia di Finanza, sotto la direzione della Procura di Palermo, si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo, volte a rafforzare l’azione di contrasto ai contesti di illegalità economico-finanziaria connotati da maggiore gravità, e garantendo il perseguimento degli obiettivi di aggressione dei patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose, al fine di assicurare l’effettivo recupero delle somme frutto, oggetto o provento delle condotte illecite e tutelare le imprese che operano nel rispetto della legge”, dice la Gdf.

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