Maltempo, sopralluoghi in Alto Adige dopo nubifragio: evacuato hotel in Val Badia

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(Adnkronos) – Sopralluoghi in Alto Adige nelle zone colpite ieri pomeriggio da un violento nubifragio. L’area intorno a San Martino in Badia è stata la più colpita: in un’ora, a partire dalle 17.20, fa sapere la provincia di Bolzano, sono caduti quasi 100 millimetri di precipitazioni per metro quadro. Per fare un confronto: a Bolzano, la quantità più alta di precipitazioni registrata finora è stata di 112 mm per metro quadrato nella notte tra il 31 gennaio e il 1° febbraio 1986 – ma nell’arco di 24 ore. La situazione meteo è migliorata nella serata, ma per oggi pomeriggio sono invece previsti e possibili nuovi temporali.

Nella giornata di ieri sono stati registrati più di 200 interventi. Circa 1000 Vigili del Fuoco volontari di 50 Corpi sono in intervento dalle prime ore del pomeriggio. In intervento è anche il Corpo Permanente dei Vigili del Fuoco ed il personale dei Bacini montani che è impiegato per monitorare la situazione e attivare le misure necessarie per ripristinare la sicurezza dei corsi d’acqua.

In Val Pusteria per coordinare i soccorsi è stata attivata la centrale distrettuale. A Bolzano in serata è stato attivato il Centro situazioni provinciale per valutare l’evolversi della situazione. Alcune zone sono state particolarmente colpite. Nella zona di Fleres è esondato il torrente Korbbach. Il materiale trasportato dal torrente ha coinvolto alcune case ed una stalla. Nella zona di Sorafurcia di Valdaora alcune auto sono state coinvolte da una frana. Per fortuna gli occupanti delle auto, in parte turisti, hanno potuto abbandonare per tempo le autovetture. Nella zona di Valdaora sono stati allestiti per sicurezza 50 letti provvisori. A San Vigilio di Marebbe sono stati danneggiati alcuni ponti. Alcune vetture sono rimaste bloccate tra le frane scese sulle strade. Nella zona di Rasun-Anterselva, Cengles e in Val Martello sono cadute numerose frane che non hanno creato particolari danni. A monte di Brunico la briglia Funi si è riempita di materiale trasportato dalla Rienza, proteggendo l’abitato di Brunico. Nei prossimi giorni la briglia verrà liberata dal materiale. In nessuna zona si registrano feriti.

In Val Badia è stato evacuato preventivamente un albergo. Gli occupanti sono stati alloggiati in altre strutture nella zona di Brunico. Le precipitazioni in val di Fassa sono iniziate verso le ore 17 a cominciare dal bacino del rio Udai. Le punte di maggiore intensità si sono registrate fra le 18.30 e le 19.30 con massimo di 108 mm a Monzon di Pozza di Fassa (stazione di Meteonetwork). Nelle altre stazioni meteo sono stati misurati 61 mm di pioggia a Campitello Avisio e valori molto meno significativi nelle altre postazioni di monitoraggio.

Le prime perizie hanno consentito ai tecnici della protezione civile della Provincia autonoma di Trento di disporre già nella serata di ieri il rientro a casa dei primi evacuati, allontanati dalle proprie abitazioni a titolo precauzionale. Si tratta di più di una quarantina di persone, quasi la totalità del gruppo che era stato evacuato nella zona di Pera di Fassa a causa di un masso instabile. Le valutazioni dei geologi e le ispezioni condotte anche con i droni dei vigili del fuoco hanno definito con maggior dettaglio la situazione e di mantenere il provvedimento solo per i pochi residenti (cinque persone) di un’abitazione.

Prosegue il lavoro dei vigili del fuoco per il maltempo che ha interessato anche la provincia di Belluno, in particolare il territorio di Cortina d’Ampezzo. Più di 40 gli interventi effettuati per smottamenti, allagamenti e danni d’acqua. Squadre impegnate per il ripristino della circolazione sulla SS51, interrotta da una frana in località Fiames. Nel territorio di Santo Stefano di Cadore i vigili del fuoco hanno soccorso e portato al sicuro un gruppo di scout bloccato in zona impervia a causa delle piogge.

A seguito delle abbondanti e concentrate precipitazioni, ieri sera, poco prima delle 20, si sono verificate due situazioni di emergenza che hanno coinvolto due differenti gruppi scout a Santo Stefano di Cadore e a Cortina. Entrambi i gruppi sono stati messi in salvo, comunica il Soccorso Alpino Veneto

In Comelico dieci scout di Vittorio Veneto (TV), che avevano piantato le tende in Val Frison, la valle che da Campolongo sale a Forcella Lavardet, nelle vicinanze di un affluente del Frison, che si era ingrossato iniziando a scaricare materiale. Una squadra del Soccorso alpino della Val Comelico e dei Vigili del fuoco – arrivato anche il Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Auronzo – si è portato sul posto, senza poter inizialmente attraversare per la piena del corso d’acqua. Due soccorritori sono poi risaliti a piedi, finché il livello si è abbassato e hanno trovato un punto dove guadare. Hanno quindi raggiunto il gruppo, dai 24 ai 38 anni, che si era preparato e lo ha riaccompagnato per 300 metri ai mezzi e da lì al palazzetto dove hanno passato la notte. Questa mattina una squadra li sta riportando a recuperare le tende.

Ieri sera, in contemporanea, il Soccorso alpino di Cortina è stato attivato per un altro gruppo scout proveniente dalla Toscana. Gli 11 ragazzi di Siena, dai 18 ai 32 anni, che avevano intenzione di montare le tende nella zona di Malga Fanes Grande, erano stati infatti sconsigliati dal gestore per il maltempo in arrivo e stavano tornando a valle. Rientrando, all’altezza del Ponte Felizon a Fiames, sono stati però bloccati da una frana. Una squadra, assieme al Soccorso alpino della Guardia di finanza di Cortina, è riuscita a raggiungerli da una strada secondaria. Caricati sui mezzi, i ragazzi sono poi stati ospitati in canonica.

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