M5S: Ricciardi, ‘Spadafora e Giarrusso cercano solo visibilità’

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Roma, 19 mag (Adnkronos) – “Nel M5S ci sono 2 tipi di persone: quelle che lavorano a testa bassa, pensando unicamente al bene del Movimento e ai cittadini e quelli che invece sono perennemente alla ricerca di visibilità e guardano al tornaconto personale”. Lo dice Riccardo Ricciardi, deputato e vicepresidente del M5S.

“Quando le altre forze politiche – aggiunge – ci attaccano strumentalmente invece di difenderci, si accodano ai partiti e scelgono di attaccare il leader, Giuseppe Conte (votato dal 94% degli iscritti) per trarne visibilità o provare a contrattare un maggiore peso politico interno. Ma nel Movimento non funziona cosi. Dino Giarrusso e Vincenzo Spadafora cercano visibilità personale a scapito di tutto il Movimento: Giarrusso parla di cose che non sa e che legge su qualche giornale, ragionando tra l’altro con gli schemi della vecchia politica fatta di giochini per le poltrone. Quanto di più lontano dalla tradizione del 5S e dal nuovo corso di Conte. Sembrava di ascoltare Renzi”.

“Cosa avrebbe dovuto fare Conte? Pur di avere la poltrona della presidenza della Commissione Esteri avrebbe dovuto scendere a compromessi con Renzi e Meloni? Qualcuno è così ingenuo da pensare che con un altro nome avremmo avuto il voto favorevole di FdI e Iv, proprio ora che è scoccato l’amore tra di loro?”, prosegue.

(Adnkronos) – “La verità è che Giarrusso si sta auto-lanciando in un’inesistente competizione per le primarie siciliane, senza alcun percorso condiviso; tutto il contrario di quello che persegue il Movimento da sempre. Ora nel Movimento ci sono degli organi legittimati. Si seguono percorsi ben strutturati. Non vince chi fa la voce più grossa o chi punta su scorciatoie di ogni tipo, a partire dalla notorietà”, dice ancora Ricciardi.

“Quanto a Spadafora, avvicinatosi al Movimento quando i sondaggi ci davano oltre il 25%, dopo aver frequentato altri partiti, è riuscito a farsi eleggere parlamentare (senza aver mai fatto neanche un giorno di gavetta da attivista) e poi farsi nominare sia sottosegretario che ministro. Probabilmente perché faceva parte di quei cerchi magici di cui oggi straparla”, prosegue.

“Nel nuovo corso c’è un organo rappresentativo di tutte le componenti del Movimento, il Consiglio Nazionale, in cui si discute la linea politica. Il problema di Spadafora, evidentemente, è che i cerchi magici di cui faceva parte (non si capisce a quale titolo tra l’altro) non esistono più e mai più esisteranno”, conclude il vice presidente del M5s.

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