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Lombardia: presentato ‘young inclusion’ per curare giovani con disturbi della personalità

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Milano, 18 mag.(Adnkronos) – Una rete lombarda di community per curare i giovani con disturbo borderline della personalità (dbp), aumentati considerevolmente durante la pandemia. Secondo la letteratura scientifica i disturbi della personalità coinvolgono dal 10% al 15% della popolazione e il disturbo specifico borderline incide il 3%. Se si guarda alla fascia d’età under 24 si registra un notevole aumento del fenomeno: dal 7,6% nel 2009 al 13.6% del 2010 fino al 17,4% del 2011. Quasi 3mila persone nel 2018 si sono rivolti alle strutture sanitarie lombarde e del territorio svizzero del Ticino. Il progetto ‘young inclusion’ è stato presentato oggi dal presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi in una conferenza stampa a Palazzo Pirelli promossa nell’ambito delle iniziative del mese dedicato alla sensibilizzazione di questa patologia.

All’evento sono intervenuti Letizia Caccavale, presidente Consiglio per le pari opportunità (cpo), Alcide Gazzoli, project manager del progetto ‘young inclusion’, Don Walter Magnoni responsabile per il servizio per la pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Milano e Raffaele Visintini medico psichiatra dell’ospedale San Raffaele ideatore dei gruppi esperienziali terapeutici (get). Chiave di volta nell’approccio del trattamento get sono le relazioni all’interno del gruppo tra pari. Il nuovo metodo psicoterapeutico è stato introdotto nel 2009 e viene applicato al San Raffaele, punto di riferimento nazionale per il trattamento del disturbo borderline.

Durante la conferenza è stato proiettato un video sul percorso di guarigione affrontato da alcune giovani della comunità per il trattamento del disturbo di personalità borderline “Alda Merini” di Castellanza (Va). Disegni, collage e creazioni attraverso cui le ragazze raccontano la loro sofferenza, ma anche di rapporti che si riallacciano, gusti che si scoprono, giornate che si fanno più vivibili e un desiderio di vivere che si riaccende. Il video è parte della mostra digitale sulle storie di guarigione di alcune ragazze ed è visibile al link http://mostraborderline.younginclusion.org/

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