Lavoro, Fonarcom: contrattazione collettiva svolge ruolo importante

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Roma, 22 ott. (Adnkronos/Labitalia) – Oggi la contrattazione collettiva può svolgere un ruolo importante, riducendo i rapporti gerarchici e solo le aziende decise a cambiare, a riorganizzarsi al proprio interno, possono farcela ma servono strumenti forgiati da una contrattazione di qualità. Questa la sintesi del webinar ‘Le nuove relazioni industriali nella trasformazione dei modelli organizzativi’, a cura di Fonarcom in occasione dell’Anteprima Festival del lavoro 2020′, organizzato dai consulenti del lavoro e moderato da Salvatore Vigorini, presidente Centro studi InContra.

“Dobbiamo far evolvere – ha spiegato Andrea Cafà, presidente di Cifa e Fonarcom – la contrattazione collettiva del nostro paese. Il capitale umano va rispettato, ma il lavoratore al centro non basta, serve una nuova classificazione per competenze che preveda più welfare e più formazione continua. Così i lavoratori vengono supportati nella loro crescita professionale e le imprese nella loro trasformazione organizzativa. Gli uni e gli altri non più contrapposti ma legati da un’’alleanza contrattuale’ stipulata in nome della crescita comune. E sono le parti sociali, l’associazione datoriale Cifa e il sindacato Confsal, a rendere possibile il ‘contesto’ aziendale di questa crescita comune, è il loro sforzo a introdurre nei ccnl innovazione e qualità”.

Con questa attenzione alla persona, “al benessere organizzativo, alle competenze si comincia a scrivere un’altra storia delle relazioni industriali. Relazioni più partecipative e costruttive favoriscono l’applicazione di modelli moderni e flessibili così da accrescere l’engagement dei dipendenti e la produttività e la competitività aziendali”.

Alessandro Donadio, hr Innovation leader ha ricordato che “il compito delle scienze organizzative è quello di dare conto di quello che sta avvenendo. Il digitale porta una serie di elementi come la facilità di far connettere i dipendenti tra di loro. Questi sono impatti a cui stanno si sta già lavorando nelle grandi imprese, però dobbiamo cercare di portare queste esperienze nelle pmi”. “L’asset digitale – ha sottolineato – non è la soluzione con la s maiuscola, ma è la competenza a saper usare questi strumenti. Dobbiamo elevare la maturità digitale di questo Paese creando un ‘patto’ tra chi può insegnare competenze e chi le deve acquisire”.

Donata Gottardi, docente di Diritto del lavoro università di Verona ha affermato che “in questo momento assistiamo ad un salto di qualità. Siamo partiti 20 anni fa con la regolamentazione del telelavoro, poi è arrivato smartworking. In questo momento conta tantissimo la contrattazione collettiva che prende in mano tutta la situazione che si è venuta, ma più che il cambiamento legislativo, penso ad un’organizzazione collettiva. Il tema del lavoro deve essere centrale nel tema delle relazioni sindacali aperte all’innovazione”.

Per Maria Giovannone, docente di Diritto del mercato del lavoro, università degli studi Roma Tre: “l’attuale situazione ci spinge ancora di più verso la necessità di un intervento sul lavoro agile e di un’ampia legittimazione di intervenire a livello normativo”.

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