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Green pass obbligatorio, “centralini ingolfati per richieste”

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(Adnkronos) – “I centralini sono ingolfati” per le richieste relative al Green pass in Italia, “però c’è una grande sensibilizzazione. Anche il ministro” Roberto Speranza “è venuto in visita al 1500 la scorsa settimana e sta cercando di rafforzare anche in termini di staff questo e altri servizi, proprio per rispondere a quelli che sono le esigenze, i dubbi e le domande dei cittadini su questo”. Così Gianni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, rispondendo alle domande durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid della Cabina di regia. “Assolutamente massima sensibilità e sensibilizzazione”, ha garantito, assicurando che “ci si sta muovendo in tempi molto rapidi”.

Rezza ha poi spiegato che “si stanno studiando quelle che” potranno essere “le esenzioni” al Green pass. E “direi che sarà indispensabile mettere a punto delle raccomandazioni, probabilmente una circolare, in tempi brevissimi, in modo da arrivare al 5-6 agosto già pronti”.

“Faccio un esempio”, ha precisato: “Una persona che non può vaccinarsi, o completare il ciclo vaccinale perché magari ha avuto una reazione avversa grave a un determinato vaccino che è quello che dovrebbe essere riutilizzato, allora in quel caso si può studiare l’esenzione. Così come ci sono altri casi che stiamo valutando”.

“L’appello a farsi vaccinare” contro Covid-19, “per quanto riguarda gli ultra 50enni e soprattutto gli ultra 60enni, credo sia doveroso farlo, proprio per evitare l’eventuale congestione delle strutture ospedaliere e naturalmente per proteggere i cittadini nel momento in cui circola una variante piuttosto contagiosa”, ha ribadito il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute.

“Il tasso di letalità di Covid-19 oltre i 60 anni è circa il 2-3%, quindi non è irrilevante – ha ricordato Rezza – per cui vaccinarsi è estremamente importante. Lo è anche al di sopra dei 50 anni, anche se abbiamo un tasso di letalità inferiore all’1%, ma il rischio di ricovero in terapia intensiva non è banale”.

Quindi va bene “l’ottima adesione” alla vaccinazione “da parte dei giovani”, perché “questo può far sì che in qualche misura venga rallentata la circolazione del virus”, però l’appello a farsi vaccinare è rivolto soprattutto agli ultra 50enni e agli over 60.

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