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Fumo, Fondazione Fadoi: “Dispositivi a rischio ridotto per aiutare a smettere”

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Roma, 14 lug. (Adnkronos Salute) – “I dispositivi a rischio ridotto, alternativi alle sigarette, sono un aiuto per smettere con il vizio. Il via libera della Fda a Iqos va in questa direzione e potrebbe aiutare a superare i pregiudizi ancora forti anche in Italia su questi dispositivi. Il timore che deve essere fugato nei medici, ma anche nelle istituzioni, è che se si sceglie Iqos per dire addio al vizio non si deve continuare a fumare anche qualche sigaretta. E poi non deve essere un modo per provare e iniziare a fumare, soprattutto per i giovani”. Lo ha evidenziato Andrea Fontanella, angiologo e presidente della Fondazione Fadoi (società scientifica di medicina interna).

“Gli internisti si occupano di tutte le problematiche che riguardano i pazienti e sono da sempre interessati a questi dispositivi a potenziale rischio ridotto – osserva Fontanella – Per me sarebbe facile dire che la decisione della Fda va nella direzione giusta, ma sulle politiche per smettere di fumare non sempre le istituzioni e i medici sono d’accordo. Ad esempio – ricorda il presidente della Fondazione Fadoi – sul discorso che chi fuma deve smettere siamo tutti d’accordo. Ma il grosso problema da superare è che solo il 10% ci riesce da solo. Ecco che è necessario fare un ragionamento sul fatto che tra il non ottenere nulla e ottenere qualcosa secondo me dovremmo optare per questa seconda possibilità”.

“Lo scorso anno abbiamo proposto ai nostri associati un’indagine – sottolinea Fontanella – Abbiamo chiesto se avessero conoscenza dell’esistenza di questi dispositivi a rischio ridotto: il 60% ha risposto in maniera affermativa e il 40% in maniera negativa. Quando abbiamo cercato di capire l’opionione che si erano fatti, il 45% non ne aveva, il 32% ha detto che potevano essere una possibilità, l’11% era favorevole. Poi abbiamo chiesto: che cosa fai quando hai di fronte una paziente non fumatore oltre all’anamnesi? Il 73% ci ha risposto che spiega che deve assolutamente smettere. Il 50% ha detto che spiega perché il fumo fa così male e solo il 10% spiega che si può ridurre la dipendenza dal fumo con dispositivi alternativi”.

“L’Fda ha confermato quando da tempo si sapeva – conclude il presidente della Fondazione Fadoi – Iqos riduce l’esposizione a sostanza dannose. Come medico sono convinto che creino meno danni all’organismo rispetto alla sigarette tradizionali”.

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