Fotografia: ‘Scatto Mentale’, Elisabetta Pandolfino scopre innovativa forma d’arte (2)

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(Adnkronos) – “Ho scritto – prosegue Pandolfino – anche un trattato sulla mia tecnica, che è differente dal light painting –perché si basa tutto sulla memoria e non c’è un soggetto davanti ed è fatta in un solo scatto unico. Ho chiesto a diversi atenei di poter spiegare questa tecnica davanti ad un comitato scientifico per valutarne gli aspetti cognitivi e della fisica e così certificarla scientificamente e sto aspettando delle risposte. Bisogna, analizzare tale scatto, valutandolo non solo, come nuova tecnica, bensì,approfondirne i fattori intrinsechi dello stesso, nell’importanza della luce, sotto il lato artistico che ogni opera presenta, valutando i fattori mentali che intervengono, dove soltanto una dose di grande concentrazione e memoria si eleva, per la riuscita. Nello “scatto mentale” si dimostra di impressionare non ciò che l’obiettivo ha di fronte, ma ciò che non esiste, quello che non era visibile ancor prima dello scatto, soltanto sfruttando la fonte luminosa, posta di fronte.

La fonte di luce diventa inchiostro nello “scatto mentale”, per la realizzazione di una scritta o un disegno che ha immaginato la mente dell’esecutore, riuscendo a impressionarlo come una nuova forma, di comunicazione. Pur muovendo la macchina davanti alla luce, l’esecutore non impressiona ciò che vede l’obiettivo fotografico, ma padroneggia quella fonte di luce, impressionando un disegno o una scritta successivamente comprensibile da chi la osserva. Un pensiero, può divenire reale, soltanto superando un limite, che lo stesso presupponeva, mettendo in atto teorie e codificandone i fattori”.

Lo scatto mentale può essere utile come documento della realtà visibile e funzionale nella ricerca scientifica, dove l’occhio umano non è in grado di vedere. Ha anche un’utilità funzionale, nella ricerca scientifica per neurologi, fisici, matematici e come nuova espressione di pensiero, nel mondo dell’arte e utilità nella cultura. In fisica, gli esperimenti effettuati, dimostrano i vari elementi, tra interazione di luce, movimento, e ciò che s’impressiona nella pellicola o scheda digitale, che un fisico potrebbe evidenziare caso per caso.

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