Fase 2: Kalmo smart monitoring, monitoraggio preventivo lavoratori

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Padova, 28 mag. (Adnkronos/Labitalia) – Rientrare al lavoro e ripartire in sicurezza per noi, per i nostri colleghi e per l’azienda e per tutto l’ecosistema produttivo. Sbarca anche in Italia Kalmo smart monitoring, il primo servizio in outsourcing per le aziende che monitora i parametri vitali di tutti i collaboratori abilitandoli al rientro al lavoro. Oggi il problema delle aziende di tutto il mondo è il dover garantire un posto di lavoro sicuro scongiurare il lockdown a causa del Covid-19, e non da meno di rispettare le libertà e la privacy dei lavoratori. Molti si stanno adeguando a questi requisiti monitorando la temperatura dei lavoratori all’entrata delle aziende, chi con misurazioni personali tramite termometro digitale, chi tramite l’utilizzo di termoscanner.

Con Kalmo smart monitoring questa fase di controllo del lavoratore viene virtualmente spostata direttamente a casa del collaboratore stesso, lasciando a lui il compito di misurare la propria temperatura corporea e gli altri parametri vitali giornalmente prima di recarsi sul luogo di lavoro, e di compilare un semplice questionario comportamentale e sintomatico giornaliero, consentendo un triage virtuale. In questo modo, la responsabilità sociale dei lavoratori e dei datori di lavoro non si limita solo alla all’eliminazione dei casi all’interno della azienda ma si allarga anche al contenimento del virus in tutte quelle aree comuni che il lavoratore frequenta recandosi al lavoro.

Alla base di tutto c’è la app Kalmo mawi vital, scaricabile dai market digitali, che permette al lavoratore di automonitorarsi e autocertificare sintomi, sospetti comportamenti a rischio e parametri vitali. Ogni giorno il lavoratore riceverà dalla app Kalmo mawi vital sul proprio smartphone, la richiesta di compilazione di un semplice questionario comportamentale (viaggi all’estero, frequentazioni di aree a rischio, contatto con persone contagiate o in quarantena ecc.) e di un questionario sintomatico (relativo a tutti quei sintomi quali tosse, problemi respiratori, stanchezza, stress ecc.), oltre che la richiesta di misurazione autonoma della propria temperatura corporea. La lettura della temperatura corporea e di altri parametri vitali (quali frequenza cardiaca, stress, saturimetro) avviene tramite l’integrazione e la comunicazione via bluetooth in tempo reale della app Kalmo mawi vital con termometri e dispositivi di automonitoraggio indossabili opzionali (smart wearables).

I risultati raccolti dalla app vengono immediatamente inviati dalla centrale medica di Kalmo ai sistemi gestionali aziendali per informare l’azienda che i lavoratori con badge rosso non potranno recarsi ed aver accesso al lavoro ma dovranno rivolgersi al Servizio sanitario nazionale per le opportune analisi. La centrale medica di Kalmo rimarrà inoltre anche a disposizione di quegli utenti che vorranno avere supporto sulle norme comportamentali da seguire, fino all’intervento del servizio sanitario nazionale.

“Noi crediamo che le aziende, e non solo i lavoratori – afferma Pierluigi Aluisio, presidente del Gruppo Venicecom – debbano essere tutelate affinchè possano dimostrare di aver adottato tutte le precauzioni per evitare il diffondersi del contagio sul posto di lavoro. Non potendo al tempo stesso gestire i dati sanitari dei dipendenti offriamo alle aziende un servizio in outsourcing di monitoraggio e screening esterno attraverso la nostra centrale medica. Naturalmente in caso di semaforo rosso siamo in grado di fornire alla persona l’aiuto necessario per l’attivazione dell’eventuale intervento del Servizio sanitario nazionale”.

“Crediamo inoltre – sottolinea – che il modello di servizio alle aziende da noi proposto si possa e di debba integrare con l’ampio ecosistema della sanità pubblica in evoluzione verso la telemedicina distribuita e integrata. Per questo ci mettiamo a disposizione delle autorità sanitarie e locali, delle associazioni di categoria e di tutte le aziende che vogliano sperimentare l’integrazione delle nostre soluzioni e i dei nostri servizi in modalità connessa e distribuita nel proprio ecosistema (il cosiddetto modello connected care), sempre mettendo al centro la salute dei lavoratori e la tutela del lavoro”.

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