Csel, in era pre-crisi energetica spesa media delle bollette dei Comuni italiani era 30mila euro mese
Roma, 27 nov. (Adnkronos/Labitalia) – A quanto ammontano mediamente le bollette dei Comuni italiani? Una elaborazione di Centro Studi Enti Locali (Csel), per Adnkronos, basata su dati Mef-Siope (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici), ha fatto emergere che nell’era ante-crisi energetica (nel quadriennio 2018-2021), i Comuni italiani hanno speso mediamente oltre 30mila euro ciascuno al mese per: energia elettrica, gas, contratti di servizio per illuminazione pubblica e distribuzione del gas e utenze e canoni per altri servizi non altrimenti classificabili.
Dietro a questa media, chiaramente, si celano differenze abissali. Se nei Comuni fino a 5mila abitanti, prima del boom innescato dal conflitto russo-ucraino, si spendevano mediamente 9.650 euro al mese, questa cifra sale a 34.810 nei Comuni che hanno tra 5mila e 15mila abitanti, a 92.627 euro in quelli compresi tra 15mila e 50mila abitanti, a 327.335 nei Comuni ricompresi nella fascia 50mila-250mila abitanti e arriva a poco meno di 3 milioni al mese (2.925.100 euro) in quelli con più di 250mila abitanti.
Come era facile intuire, sia per dimensioni che per popolazione, è la Capitale l’amministrazione comunale che riceve in assoluto le bollette più care. Nei 4 anni presi in esame (2018, 2019, 2020 e 2021), Roma ha pagato mediamente 9 milioni e 125mila euro al mese per i capitoli di spesa sopra elencati (energia elettrica, gas, contratti di servizio per illuminazione pubblica e distribuzione del gas e utenze e canoni per altri servizi non altrimenti classificabili).
Seguono Milano, con 7 milioni e 75mila euro al mese, Torino (4,6 milioni) e Napoli (3,4 milioni). Molto vicine Bologna, Genova, Palermo e Venezia, che hanno mediamente speso 1,6 milioni al mese. Guardando sempre alle grandi città (con popolazione superiore a 250mila abitanti), chiudono il cerchio Verona, con 1,5 milioni di spesa mensile media, Firenze (1,3 milioni), Bari (676mila euro) e Catania con 604mila.
Se però si mettono in relazione questi numeri ai dati della popolazione residente al 31 dicembre 2020, la graduatoria degli enti che sostengono i costi più elevati cambia sensibilmente. Con quasi 77 euro all’anno per abitante, come spesa media, è Venezia la grande città italiana che, nel corso del quadriennio preso in esame, ha pagato di più per energia, illuminazione pubblica e affini in rapporto alla propria popolazione. Seguono: Verona (72,7 euro annui per abitante), Torino (65,4 euro), Milano (61,8 euro) e Bologna (50,3 euro).
Roma, con i suoi 39,5 euro medi per residente, è soltanto ottava, preceduta anche da Napoli (44,4) e Firenze (42,2). Ancora più bassa invece la spesa media annua pro capite di Genova (35,4 euro), Palermo (31,3), Bari (25,6) e Catania (24,2).
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