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Supermercati intelligenti contro la plastica

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Un report di Greenpeace spiega come nel futuro si riusciranno ad eliminare rifiuti e imballaggi durante la spesa

Un report di Greenpeace prevede un futuro in cui i supermercati si sbarazzeranno dei rifiuti superflui, grazie a una tecnologia intelligente che permetterà di eliminare gli imballaggi in plastica, incentivare l’uso di contenitori riutilizzabili e fidelizzare i clienti.

Il report, che si intitola: «Il supermercato intelligente: come i rivenditori possono innovare oltre la plastica e l’imballaggio monouso», descrive soluzioni dettagliate, che partono dal momento in cui un cliente entra in un negozio e continuano fino a quando arriva a casa, ripensando a come viene gestita ogni fase della spesa.

Anche se alcune caratteristiche del supermercato intelligente rimangono praticamente identiche a quelle dei supermercati così come li conosciamo ora, altre sono radicalmente diverse e richiederanno significativi cambiamenti comportamentali.
Ad esempio, i cibi freschi non devono più essere avvolti in plastica monouso. Esistono altri modi per mantenerlo fresco – come la nebulizzazione – e per creare codici a barre – come l’etichettatura laser degli alimenti.

Gli alimenti freschi in alcune parti del mondo possono anche essere avvolti in materiali vegetali naturali. Sostanzialmente, comunque, il non avvolgere la frutta e la verdura nella plastica è una pratica che, si è dimostrato, riduce gli sprechi alimentari (le persone possono acquistare esattamente le quantità che desiderano) e fa aumentare i consumi.

Quando si tratta di ingredienti che acquistiamo regolarmente, la chiave può anche stare, di certo, nei contenitori riutilizzabili. Lo stesso concetto, inoltre, si può applicare al cibo da asporto e ai prodotti per la cura della persona: la pratica per spingere i clienti a farlo può iniziare con premi per chi porta i propri contenitori o usa quelli messi a disposizione dal locale per poi renderli.

Il report è molto fiducioso: ora non ci resta che stare a vedere per sapere quanti locali e quante persone saranno disposte a rinnovarsi e a mettere un piede in un futuro più pulito.

 

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