Terremoto in Emilia: Ingv ad Ecoseven.net, potrebbero arrivare nuove forti scosse

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Nuove scosse potrebbero verificarsi in Emilia Romagna, con magnitudo anche superiore a 6. L’intervista di Ecoseven.net a Salvatore Barba, sismologo di Ingv

 

Il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna non ha ancora concluso la sua sequenza e durante tutta la notte ha provocato circa una cinquantina di scosse. Dopo la scossa di terremoto di magnitudo 5.8 verificatasi ieri mattina, che ha provocato 16 morti, 350 feriti 3 migliaia di sfollati, la terra ha continuato a tremare. Anche questa notte non è stata per nulla tranquilla per gli abitanti della Pianura Padana: sono state 58 le scosse di terremoto avvertite dalle 22 di ieri sera fino alle 7.30 di questa mattina. La scossa più intensa ha avuto una magnitudo di 3.4 ed è stata registrata alle 3.54 con epicentro tra i paesi di Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro e di quello di San Giovanni del Dosso, nel Mantovano.

E purtroppo il terremoto potrebbe colpire ancora. A dichiararlo è l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Per saperne di più, Ecoseven.net ha intervistato Salvatore Barba, un sismologo dell’Ingv.

E’ vero che nuove scosse di terremoto potrebbero colpire l’Emilia Romagna?

Si, purtroppo si. La sequenza del terremoto non è ancora finita e nuove scosse potrebbero colpire i paesi della Pianura Padana. Le frequenze di terremoto hanno durata molto variabile e purtroppo non è possibile predire quando le scosse finiranno.

Cosa ci si deve aspettare? Le scosse saranno forti?

E’ difficile dirlo. Non si può prevedere nulla. Viste le strutture della zona non si escludono scosse di terremoto di magnitudo anche pari a 6.1-6.2, ma con questo non voglio allarmare nessuno. Non possiamo dire che nelle prossime ore le scosse saranno di questa intensità.

E il fenomeno della liquefazione delle sabbie?

Il fenomeno della liquefazione delle sabbie si è verificato in seguito al terremoto, ma non dipende da esso. Il fenomeno è dovuto alle falde acquifere superficiali che non danno stabilità al terreno. Il terremoto ha certamente acuito il problema, ma la liquefazione delle sabbie sarebbe potuta verificarsi anche con una pioggia molto forte.

(gc) 

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