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Allarme incendi

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Arriva il drone che caccia i roghi

Anche quest’estate, come purtroppo accade da diversi anni, la nostra penisola (ma anche nel mondo in generale) è colpita da tantissimi roghi.

Nel 2021 ben 159.437 ettari di superfici boscate e non sono stati devastati dalle fiamme (+ 154,8% rispetto al 2020). In aumento anche i reati tra incendi dolosi, colposi e generici. La Sicilia la regione più colpita per reati (993) ed ettari attraversati dalle fiamme seguita da Calabria, Puglia e Campania.

Questi sono gli ultimi dati a nostra disposizione, pubblicati da Legambiente (legambiente.it) e ovviamente siamo in attesa di quelli di quest’anno!

I territori che colpiscono maggiormente questo fenomeno sono Sicilia, Calabria, Campania, Sardegna, Lazio e Puglia.

Se volessimo considerare un periodo più ampio per calcolare altri dati, nell’arco degli ultimi 14 anni, in Italia è andata in fumo, una superficie di oltre 107.670 ettari, a causa di ben 950 incendi, che hanno interessato il territorio di 118 aree protette, corrispondenti al 13,55% delle 871 aree protette istituite nel nostro Paese, distribuiti in 16 tra Regioni e Province autonome.

Di questi ovviamente dovremmo considerare le cause: possono essere naturali o umane. Gli incendi naturali si verificano molto raramente e sono causati da eventi appunto naturali e quindi inevitabili, come i fulmini per esempio, che possono provocare incendi quando si verificano temporali senza che contemporaneamente si abbiamo precipitazioni.

Altre cause sono riconducibili all’uomo a livello di lavorazioni industriali (quindi incendi o esplosioni di macchinari) altre purtroppo alla dolosità del gesto, e cioè i piromani.

Ma la tecnologia sembra aiutare finalmente questa piaga, per lo meno nell’abbreviare i tempi d’intervento sulle zone colpite.

Il drone si chiama “FireHound Zero” vola per oltre 8 ore e scopre anche piccoli focolai

Ha la forma di un piccolo aeroplano e, grazie alle celle fotovoltaiche collocate sulle ali, di giorno può volare autonomamente senza sosta per oltre 8 ore. Riesce a monitorare superfici di circa 500 ettari all’ora con un sofisticato sensore all’infrarosso, fornendo alla centrale di controllo le coordinate precise di roghi anche di ridotte dimensioni (addirittura 30-40 centimetri di diametro, come un falò di campeggiatori) prima che l’incendio divampi e causi danni irreparabili.

Grazie alla tecnologia in continua crescita, possiamo prenderci cura della natura, dei gesti dolosi o della sbadataggine delle persone. Ricordiamo che anche una sigaretta gettata a terra senza pensarci, potrebbe far scatenare un incendio di dimensioni mostruose, con la collaborazione ovviamente del vento e della siccità.

Abbiamo scoperto un video online che dimostra il duro lavoro di FireHound Zero!

Lo potete vedere cliccando sul link.

D.T.

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