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Raccolta differenziata. Come e perche’ farla

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Sull’utilità della raccolta differenziata non dovrebbero sussistere dubbi: in molti hanno già disposto più di un contenitore per contribuire al riciclo dei materiali e al benessere dell’ambiente, ma solo pochi informati sanno come farlo in maniera corretta

Per “raccolta differenziata” si intende un sistema di raccolta dei rifiuti urbani solidi, a dipendenza dalla loro composizione: si tratta di una pratica necessaria, oltre che obbligatoria, che dovrebbe diventare un’abitudine comune a tutti, per ridurre la quantità di rifiuti che vengono mandati in discarica, ottenendo così il recupero di frazione organica, carta, legno, vetro, plastica e lattine che possono essere trasformate e riutilizzate nel ciclo produttivo. A seconda dei comuni ci sono vari cassonetti di diversi colori nei quali introdurre i vari materiali, anche se l’Italia, rispetto agli altri Paesi europei, ha operato alla loro installazione con più lentezza. Negli ultimi anni sono molte le famiglie che hanno aggiunto più di un contenitore per la pattumiera, ma sono pochi quelli che riescono a distribuire al loro interno in modo corretto i propri rifiuti. Quanti di noi davanti ad un qualcosa da gettare si sono fermati col dubbio su dove buttarla? Vediamo di fare un po’ di chiarezza: consideriamo come “carta”, bicchieri e piatti di carta non usati, carta, cartone, giornali, volantini e brochure, libri, quaderni, riviste, scatole di cosmetici e medicinali, scatole della pasta, vaschette porta merendine e tetrapak (solo se esplicitamente richiesto dal nostro comune). Assolutamente “out” bicchieri di carta usati, carta oleata dai rifiuti domestici, carta plastificata (ad esempio, quella per avvolgere gli insaccati), fazzoletti e tovaglioli usati. Per quanto riguarda l’organico umido, sì a lettiere per animali domestici, piante e fiori, rifiuti alimentari, tovaglioli e fazzoletti usati. Plastica: sì a bottiglie per bevande, contenitori di detersivi, contenitori di shampoo e bagnoschiuma, imballaggi (buste della pasta, delle merendine, etc.) e vaschette di polistirolo; no agli accessori auto, agli arredi, ai bicchieri, piatti e posate usati, ai contenitori per colle o vernici, alle custodie per CD, ai giocattoli, ai  portadocumenti, agli zainetti e alle borse. Alluminio: via libera ai barattoli vari (per esempio, di tonno, carne in scatola, pelati), bombolette spray, lattine per bevande e tubetti flessibili. Vetro: in questo contenitore dovranno essere gettati barattoli, bicchieri e bottiglie prive di tappi. Al contrario, no agli specchi. In ultimo, arriviamo ai rifiuti domestici non differenziabili, tra i quali rientreranno carta oleata, carta plastificata, lampadine ad incandescenza, oggetti in ceramica o terracotta, piatti, pannolini ed assorbenti, specchi, scarpe rotte e tessuti sporchi e logori. Gli indumenti, le scarpe e i tessuti, assolutamente puliti e non logori, possono essere smaltiti negli appositi contenitori messi a disposizione dai comuni, oppure nelle apposite buste che vengono distribuite periodicamente alle associazioni che si occupano di assistenza a indigenti e bisognosi. Stessa cosa per i medicinali: se scaduti, vanno gettati negli appositi contenitori posti fuori dalle farmacie e all’interno degli ambulatori ASL, se non scaduti, vanno riconsegnati presso la farmacia a voi più vicina. Infine, non dimentichiamo di sciacquare accuratamente i contenitori di plastica, vetro o alluminio, prima di gettarli, cercando di pressarli, affinché occupino il minor spazio possibile.

(Fla.Da.)

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ambiente, differenziata, raccolta differenziata, riciclaggio, rifiuti

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