Abiti usati che diventano carburante

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La Japan Airlines vuole trasformare i vestiti vecchi in energia

La compagnia aerea di bandiera Japan Airlines – seconda più grande azienda aerea del paese, dopo la All Nippon Airways – vuole trasformare gli abiti usati in una risorsa per l’ambiente e sta lavorando con la ditta di riciclaggio Japan Environmental Planning, meglio conosciuta come Jeplan, e con il Green Earth Institute di Tokyo per istituire un consiglio di collaborazione che possa collocare i vestiti da buttare tra le fonti di energia in studio già nel 2020.

Jeplan sta già lavorando con 12 rivenditori, tra cui Aeon e Ryohin Keikaku  – azienda parente del famoso Muji  –, per raccogliere indumenti usati da circa 1.000 negozi in tutto il Giappone.

L’imprenditore Michihiko Iwamoto, che ha fondato Jeplan nel 2007, ci ha messo cinque anni per sviluppare un metodo che creasse bioetanolo a partire da T-shirt e jeans dismessi. La tecnologia, che utilizza la fermentazione per trasformare gli zuccheri contenuti nel cotone in alcool, è stata presentata al pubblico lo scorso ottobre, in un tour durante il quale Iwamoto ha portato in giro per i centri commerciali di tutta la nazione una DeLorean modificata, raccontando che era sempre stato certo del fatto che, nel futuro – come era stato previsto nel Ritorno al futuro II –, ci sarebbe stata una macchina alimentata a spazzatura e che quindi aveva deciso di realizzarla lui.

La Jeplan costruirà un impianto per la produzione del combustibile sperimentale in una delle sedi delle sue fabbriche e prevede di iniziare a fare voli di prova con una miscela di combustibile convenzionale e combustibile derivato al cotone nel 2020 – prima di stabilire un impianto commerciale (entro il 2030).
Ovviamente questo carburante non può essere rubricato come alternativa al petrolio: 100 tonnellate di cotone producono solo 10.000 litri di carburante (per capire, un Boeing 747 utilizza circa 1 litro di carburante al secondo), ma questa tecnologia è molto interessante perché potrebbe essere utilizzata anche con altri tipi di rifiuti, quindi è bene continuare a tenerla sott’occhio.

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