ULTIMA ORA:

Valanga sul Monte Bianco: come si forma questo fenomeno? La scheda

Condividi questo articolo:

Valanga sul Monte Bianco: sei persone sono morte, otto sono rimaste ferite e alcune risultano disperse in un incidente sul Monte Maudit

Una valanga, sul versante francese del Monte Bianco, ha provocato, all’alba di oggi, 6 morti e 8 feriti, di cui non si conoscono ancora le generalità. Ci sarebbero anche altri scalatori dispersi. L’incidente è accaduto intorno alle 5,30 di oggi sul Mont Maudit a oltre quattromila metri di quota e la gendarmeria francese di Chamonix riferisce che l’allarme è stato dato a seguito della segnalazione di uno dei feriti. I superstiti sono infatti stati già raggiunti, trasportati a valle e ricoverati in vari ospedali della zona.

Come si forma una valanga? L’aumento delle temperature e i vari assestamenti della terra potrebbero provocare un distaccamento del manto nevoso che data la forza di gravità esercitata dalla Terra potrebbe cadere. Precisamente la valanga avviene quando la forza di gravità che agisce sul pendio innevato supera le forze di coesione del manto nevoso, che agiscono in senso opposto. Una valanga, generalmente, può assumere dimensioni sempre più grandi durante la sua caduta e raggiungere velocità anche superiori ai 300km/h.

Vista la pericolosità delle valanghe in Italia vi sono dei centri di previsione e prevenzione: Meteomont, fondato dalle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano negli anni ’70 con la collaborazione del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare e A.i.ne.va, Associazione Interregionale Neve e Valanghe, nata nel 1982 dall’associazione dei vari servizi regionali.  

(GC)

Questo articolo è stato letto 32 volte.

Monte Bianco, Monte Maudit, tragedia Monte Bianco, valanga, Valanga Monte Bianco

Comments (7)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net