
Naufragio Costa Concordia. Clini: basta giganti del mare vicini alle coste o in zone protette
Il Governo ha deciso di dire basta agli “inchini”, l’usanza marinaresca di avvicinarsi alle coste per rendere omaggio alla gente a terra. Manovre difficilissime e spesso pericolose, come il dramma della Costa Concordia insegna
Il Governo ha deciso di dire basta agli “inchini”, l’usanza marinaresca di avvicinarsi alle coste per rendere omaggio alla gente a terra. Manovre difficilissime e spesso pericolose, come il dramma della Costa Concordia insegna.
Ma non è tutto. Il Decreto sulle nuove norme per la navigazione annunciato dal Ministro per l’ambiente Corrado Clini, conterrà anche altre restrizioni: basta giganti del mare nella laguna di Venezia, nel golfo di Napoli, tra i faraglioni di Capri. Il governo prepara infatti un provvedimento legislativo che limiti il transito marittimo nelle zone a rischio ambientale e vieti gli avvicinamenti pericolosi alle coste. Un decreto che già domani, come ha annunciato lo stesso Clini, verrà approvato dal Consiglio dei ministri.
Durante il question time di ieri a Montecitorio sul naufragio della Costa Concordia, il Ministro dell’Ambiente è stato chiaro: via i grattacieli galleggianti dalle zone protette. Che sia una riserva marina o la zona antistante uno spettacolo paesaggistico urbano come è Venezia o Napoli. Proprio la tragedia del Giglio ha fatto venire alla luce come sia viva, lungo le nostre coste, questa tradizione dei saluti terra-mare.
Sul web spuntano foto di giganti da quattromila posti («Condomini galleggianti» li chiama il ministro Clini) che sfiorano i faraglioni di Capri e si infilano tra i colossi di roccia, che accarezzano piazza San Marco e lambiscono senza regole le coste del Salento in piena estate. Un divertimento per i turisti ed una sorta di prova di destrezza per i comandanti delle navi. E prima che la polemica monti, il Governo ha deciso che di riprese come quelle non se ne potranno più fare.